Vanguard, il gigante americano dei fondi, allarga il suo raggio d’azione nel comparto della consulenza finanziaria. Il gruppo ha ottenuto il disco verde dalla Financial Conduct Authority inglese, il regolatore locale, per poter ampliare l’operatività nel Regno Unito anche a questa tipologia di servizi.
In una lettera ai clienti, il numero uno europeo, Sean Hagerty ha affermato che i piani per entrare nello spazio di consulenza sugli investimenti sono in una fase iniziale e che non è stato stabilito alcun calendario.
“Gli investitori dovrebbero avere accesso a una consulenza solida, a basso costo e che metta al primo posto i loro interessi”, ha affermato Hagerty, aggiungendo che. “I consulenti finanziari svolgeranno sempre un ruolo importante nel fornire una gestione patrimoniale olistica e fornire consulenza agli investitori che desiderano un servizio più personalizzato. La fornitura di consulenza non sarà mai uguale per tutti, ed è importante che gli investitori siano in grado di accedere alla consulenza in un modo che si adatti alle loro preferenze particolari”.
Vanguard si è imposto nel settore della gestione dei fondi del Regno Unito, grazie al focus verso i fondi passivi a basso costo. Una mossa che ha tagliato i prezzi del settore in un momento in cui tali strumenti finanziari, che seguono gli indici di borsa, hanno aumentato la loro popolarità proprio per via dei costi più ridotti rispetto a quelli della gestione attiva.
Per sette anni di fila è gestore fondi in più rapida crescita
Nel frattempo, Vanguard è stato incoronato il gestore di fondi in più rapida crescita nel mondo per sette anni consecutivi con un patrimonio di $ 5,6 mila miliardi a livello globale. Da quando è stato lanciato nel Regno Unito nel 2009, il titano dei fondi si è guadagnato la reputazione di conquistare nuovi clienti grazie a commissioni particolarmente attraenti rispetto a quelle dei concorrenti.
Nel 2017 il gruppo ha lanciato un servizio online vendendo i suoi fondi direttamente agli investitori e lo scorso ottobre ha ridotto le commissioni su quasi la metà dei suoi fondi passivi europei.