Borsa cinesi tremano per aggravarsi epidemia coronavirus: Shanghai -3%
Seduta in rosso per le borse asiatiche, in particolare quelle cinesi, che sono scivolate per l’aggravarsi dell’epidemia del coronavirus a Wuhan: Shanghai segna un -3% e Shenzhen -3,8%.
Pesano anche i dati sul commercio 2019 in Giappone. A Tokyo, l’indice Nikkei ha ceduto lo 0,98% a 23.795 punti, mentre il Topix è scivolato a 1.117 punti (-0,73%). In rosso anche Seoul che termina in ribasso dello 0,98%.
Negative le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con Hong Kong che scivola del 2%, seguita da Singapore -0,67%, Bangkok -0,40% e Kuala Lumpur -0,24%, mentre tiene Jakarta con un incremento dello 0,22%.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.