La Blockchain, la tecnologia informatica che sorregge il Bitcoin, ha ispirato centinaia di progetti di ricerca nel mondo. L’idea di usare un registro condiviso, trasparente e sicuro potrebbe avere diverse implementazioni in futuro, anche se finora solo una minoranza dei progetti avviati è riuscito a diventare operativo. A farcela, però, sono soprattutto i progetti in ambito finanziario.
Lo mette in evidenza l’Ufficio studi di borsadelcredito.it, operatore di p2p lending per le pmi, citando i dati del recente Osservatorio del Politecnico di Milano.
Il Polimi ha contato ben 488 progetti blockchain e Distributed Ledger avviati nel mondo(sono 1.045 negli ultimi 4 anni), in crescita del 56% rispetto al 2018. “Ma di questi solo 158 progetti sono implementativi e appena 47 già operativi: il resto sono sperimentazioni o proof of concept e ben 330 sono solo annunci.
La complessità tecnica della blockchain e le sfide legate alla sua sicurezza e alla sua velocità (più veloce si rende la “piattaforma”, meno questa è sicura) rende l’implementazione di questa tecnologia una vera sfida.
Le applicazioni finanziarie sono le più frequenti
I progetti implementativi, come detto, si concentrano soprattutto nel settore finanziario (67), seguito a distanza da Pubbliche Amministrazioni (25), agro-alimentare (15) e logistica (11). Se un settore subirà più degli altri l’impatto della blockchain, questo sarà soprattutto quello finanziario, a partire dai pagamenti: in un certo senso il bitcoin stesso testimonia ancora oggi la migliore applicazione della blockchain finora sperimentata.
Nell’ordine, i progetti che prevedono l’implementazione della blockchain in riguardano in particolare i pagamenti (44), la gestione documentale (42) e la supply chain (31).
Nel mondo, Stati Uniti, Corea del Sud e Cina sono i Paesi più attivi, rispettivamente con 53, 31 e 29 casi censiti. Ma in Europa, appena dopo il Regno Unito con i suoi 17 progetti, arriva l’Italia con 16, che evidenzia un buon fermento.