Il Regno Unito si appresta a uscire dall’Unione Europea, anche se i legami economici resteranno ancora immutati fino al 31 dicembre del 2020. In che stato di salute si trova il Regno Unito e quali sono le sue prospettive di crescita per quest’anno? Le previsioni delle istituzioni internazionali e della banca centrale britannica possono dare una mano a filtrare il rumore e farsi un’idea più bilanciata della situazione.
L’ultimo dato ufficiale sul Pil britannico, lo ricordiamo, è quello relativo al terzo trimestre dello scorso anno, che ha visto l’economia britannica guadagnare lo 0,3% su base mensile e l’1% su base annua (dopo un dato negativo del secondo trimestre). In attesa di capire come si è concluso il 2019 ecco quali sono gli outlook degli osservatori internazionali e britannici più importanti.
Le ultime previsioni della Bank of England
L’ultima previsione, in ordine di tempo, è stata fornita il 30 gennaio dalla Banca d’Inghilterra, che ha rivisto al ribasso le sue previsioni sul Pil britannico. Secondo la BoE la crescita del Paese si fermerà allo 0,8% nel 2020, 4 decimali in meno rispetto alla precedente previsione di novembre (+1,2%).
Nel 2021 la Banca d’Inghilterra prevede un recupero al +1,4% e nel 2022 un’accelerazione all’1,7%. Le precedenti previsioni erano più positive, rispettivamente, +1,8% e +2%. Le analisi della BoE si fondano sull’ipotesi che all’inizio del 2021 scatti “un profondo trattato di libero scambio fra Regno Unito e Unione Europea”. I contorni di questo trattato saranno l’oggetto dei negoziati che partiranno subito dopo l’esecuzione della Brexit.
Istituzioni internazionali più ottimiste
Ultima istituzione ad aggiornare le stime è stata il Fondo monetario internazionale, che, in linea con le previsioni pubblicate lo scorso ottobre, ha previsto una crescita dell’1,4% per il Regno Unito nel 2020, un decimale al di sopra della crescita prevista per l’Eurozona. Nel 2021 il ritmo salirebbe all’1,5%.
In precedenza, anche la Commissione europea, nel suo Autumn 2019 economic forecast di novembre, intravedeva una crescita britannica dell’1,4% nel 2020 e nel 2021. Un ritmo di crescita che, per l’anno in corso, risulterebbe superiore di due decimali alla media prevista per l’Eurozona.
Sempre a novembre risalgono anche le previsioni dell’Economic Outlook dell’Ocse, secondo le quali il Regno Unito andrebbe incontro a una crescita dell’1% nel 2020, in linea con quella prevista per l’Eurozona. Un rallentamento di due decimali rispetto alla crescita che l’Ocse prevede per il 2019 dovuta in gran parte a una variazione negativa delle scorte. Nel 2021 l’Ocse stima una crescita britannica dell’1,2%.