Nel mondo aziendale, finanziario, sociale, dell’accademia e dei media spesso viene fatto uso di “buzzwords”, termini più o meno precisi e creati per descrivere un fenomeno emergente che, per qualche dinamica, nella maggior parte dei casi propagata via web e sui social da “influencers” -“analogici” e “digitali” ad un certo punto diventano “di moda” e stimolano fortemente le aspettative degli stakeholders di uno o più settori, ma anche della più ampia economia, finanza, e a volte dell’intera società.
Negli anni ’80 e ’90, prima dell’avvento di Internet una delle buzzword più usate nel mondo corporate fu per es. “Sinergia” e poi nella seconda metà degli anni ’90 il World Wide Web diede il via alla “New Economy”.
Oggi una buzzword è diventata FINTECH, cioè Financial Technology, termine nato probabilmente nel 2014, o verso la fine del 2013 (Podcast di Breaking Banks USA, 26 dicembre 2019). Di fatto, Fintech non è un nuovo settore, ma si è evoluto negli ultimi anni molto rapidamente. In tutto il mondo, lo strumento che si può classificare come Fintech più utilizzato sono i pagamenti digitali, quasi il 70% (fonte: Statista). Poi viene la Finanza Personale (intorno al 25%) e il resto si divide tra Prestiti (Lending), in particolare P2p, e Finanziamenti (Financing).
Per conoscere tutte le implicazioni in materia e dare concretezza alla sue applicazione oltre la moda dei termini è stato organizzato il 6 febbraio prossimo a Roma, in Piazza Navona, presso lo Stadio di Domiziano, un Workshop, condotto dal Direttore Editoriale di Wall Street Italia Leopoldo Gasbarro, per approfondire in modo concreto alcuni dei temi menzionati sopra e al quale interverranno esperti di primo piano sulla materia:
L’evento è dedicato a imprenditori, CFO, tesorieri e manager dell’area finanza e supply chain di imprese, amministratori e gestori di Fondi e Fondazioni.
Programma e iscrizione su https://fintechroma.eventbrite.it