Con le Primarie democratiche iniziate lo scorso 3 febbraio, la corsa per la Casa Bianca è entrata nel vivo. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga in vista delle elezioni di novembre, gli analisti hanno iniziato a delineare le possibili conseguenze sul mercato.
“Guardando al prosieguo dell’anno, pensiamo che le politiche monetarie globali rimarranno accomodanti e che il sostegno continuo da parte delle banche centrali dovrebbe contribuire a prolungare il ciclo economico. Le principali minacce, come la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, sono diminuite per ora grazie all’accordo sulla Fase 1. Ma l’incertezza permane. Le azioni americane hanno registrato buone performance nel 2019, facendo salire le valutazioni e creando un cuscinetto sottile per assorbire sia la minaccia di una pandemia globale di coronavirus, che un anno caratterizzato da elezioni USA probabilmente polarizzate e controverse” ha spiegato Ritu Vohora, Investment Director Equities, M&G Investments in un report.
In effetti, l’ultimo Global Fund Manager Survey di Bank of America Merrill Lynch ha mostrato che l’esito delle elezioni presidenziali americane del 2020 è ora considerato come il rischio di coda più rilevante per i mercati nel prossimo futuro.
Le guerre commerciali sono scese al secondo posto per la prima volta dallo scorso maggio, dopo averla fatta da padrone.
“Sebbene vediamo ancora il persistere di minacce e tweet su questo fronte, a meno di 10 mesi dalle elezioni è difficile che la retorica si intensifichi ulteriormente. Ora che la campagna elettorale entra in una fase cruciale, le politiche pubbliche americane sono quelle che forse catalizzeranno in modo maggiore l’attenzione” ha continuato Vohora, che sul fronte macro si aspetta che “anche se a un ritmo più lento, l’economia statunitense è destinata a continuare la sua crescita. Con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni, l’ampio spettro di possibili risultati elettorali e di relative agende politiche concorrenti potrebbe pesare sul sentiment, con effetti che si ripercuoterebbero sia sull’economia che sui mercati”.
Mercati: attesa alta volatilità
Come è successo sia nelle ultime elezioni americane sia con Brexit, è difficile prevedere i risultati politici e ancora più difficile prevedere la reazione dei mercati. Con il mercato statunitense ora con valutazioni molto alte, la sensibilità del mercato al flusso di notizie – dice l’esperta di M&G Investments – sarà probabilmente significativa in vista delle elezioni e dovremmo vedere una maggiore volatilità con l’avvicinarsi del giorno del voto.
“Settori come quello finanziario, l’energia, la tecnologia e la sanità potrebbero essere volatili, a causa del rischio di una maggiore pressione normativa. Tra le questioni in gioco ci sono il modo in cui strutturare un sistema sanitario per una popolazione che invecchia, la crescente disuguaglianza di reddito, il cambiamento tecnologico, la frammentazione delle Big Tech e le questioni ambientali. La diversità dei candidati, l’entità delle problematiche e l’importanza degli Stati Uniti per i mercati globali, rendono queste elezioni rilevanti per gli investitori di tutto il mondo. La politica darà forma alle tendenze globali e definirà i vincitori e i vinti settoriali”.
Tuttavia secondo l’esperta
“non conviene essere eccessivamente ribassisti in vista delle elezioni negli Stati Uniti. Infatti, negli ultimi 20 cicli elettorali statunitensi, ci sono stati solo due casi di mercati in ribasso nei 12 mesi precedenti i risultati elettorali. Come sempre, però, la diversificazione rimane fondamentale. Gli investitori devono essere selettivi per trovare quelle aziende che possono continuare a realizzare profitti aziendali e concentrare l’attenzione sulle priorità politiche fondamentali dei candidati. Nei prossimi mesi i sondaggi saranno un fattore cruciale”.