Economia

UBS: “coronavirus sarà arginato a fine marzo, impatto limitato sull’economia”

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L’epidemia sarà sostanzialmente arginata entro fine marzo e il suo impatto negativo sull’economia sarà perlopiù limitato al primo trimestre del 2020. Questo lo scenario di riferimento delineato dagli analisti di UBS in uno studio dedicato alle conseguenze del coronavirus, in cui gli esperti della banca elvetica provano a delineare le prospettive sull’economia e i mercati nei prossimi mesi.

“Ci attendiamo un rimbalzo progressivo della crescita cinese tra il secondo e il quarto trimestre 2020, trainato dalla domanda arretrata e dal sostegno fornito dalla politica monetaria e fiscale” scrivono gli analisti in una nota, in cui prevedono “un rallentamento del PIL di 100-200 punti base nel primo trimestre rispetto al 6% del quarto trimestre 2019. Tuttavia, l’impatto sulla crescita d’esercizio potrebbe essere limitato, con un calo al 5,6% dal 6,1% del 2019″.

Gli esperti della banca elvetica mettono inoltre in conti una nuova iniezione di liquidità e taglio dei tassi, dopo le politiche espansive quelli già messe i atto di recente:

“La Cina ha tagliato i tassi d’interesse e i requisiti di riserva obbligatoria (RRR) e ha iniettato liquidità nel sistema finanziario. Ci aspettiamo altri tagli dei RRR per 100-300 punti base (pb) e una riduzione di 10-20 pb del tasso delle linee di credito a medio termine”.

Limitato invece l’impatto sugli utili aziendali.

“Quest’anno le società cinesi dovrebbero registrare un aumento dei profitti del 10% in dollari, circa 200-300 punti base meno del livello previsto prima dell’epidemia di coronavirus. Nel nostro scenario di riferimento continuiamo ad aspettarci un’espansione a due cifre degli utili per le società dell’Asia (Giappone escluso) e dei mercati emergenti, di gran lunga superiore alla crescita dei profitti nei Paesi sviluppati”.

In questo contesto, quasi sono le strategie da adottare sul fronte dei mercati?

“Rimaniamo in sovrappeso sull’azionario emergente e vediamo anche opportunità a lungo termine in Asia. Per quanto riguarda l’esposizione settoriale nei mercati emergenti, raccomandiamo agli investitori di evitare i comparti vulnerabili che potrebbero risentire maggiormente dell’epidemia, come trasporti, turismo e intrattenimento, e preferire invece e-commerce, tecnologia e assistenza sanitaria, che dovrebbero risultare avvantaggiati”.