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L’ AUTO FRANA,
WALL STREET TIENE

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(WSI) – Il declassamento a titoli spazzatura delle obbligazioni di General Motors e di Ford, ha suscitato sensazione, ma non ha generato a Wall Street un grande scossone. Se in Europa fossero stati declassati a spazzatura i titoli di Volkswagen e di Renault, due case comparabili, per importanza, alle due americane, probabilmente le borse avrebbero ricevuto un grande shock.

Ed è anche facile immaginare che si sarebbero susseguite le dichiarazioni di politici e sindacalisti sul futuro di queste imprese. Nulla di tutto ciò negli Usa.

Alla flessione dei titoli obbligazionari di GM e Ford, si è accompagnato un miglioramento dei titoli del Tesoro in quanto il debito pubblico dà più fiducia. Le quotazioni azionarie hanno registrato nell’immediato, qualche flessione, maggiore nell’indice Dow Jones, che riguarda tutti i tipi di titoli; minore invece nel Nasdaq che riguarda i tecnologici. Ma poco dopo Wall Street ha registrato un grosso rialzo, in relazione alle buone notizie, sull’occupazione in aprile negli Usa.

Le obbligazioni hanno segnato una nuova flessione, non per un diffondersi di pessimismo fra i risparmiatori, ma per il fatto che un andamento economico più robusto del previsto può generare maggiori pressioni inflazionistiche e, pertanto, un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve. E quando il tasso di interesse sulle nuove emissioni aumenta, i preesistenti titoli, dotati di un minor tasso, perdono di valore, in modo che la loro remunerazione si allinea a quella, più alta, dei nuovi. In conclusione, il fatto che GM e Ford siano in grave difficoltà finanziaria e i loro titoli possano diventare quasi carta straccia, non genera panico a Wall Street, né uno shock nell’economia.

I fattori determinanti sono altri. Una spiegazione sta nel fatto che l’industria dell’auto negli Usa non è più importante come un tempo. Ma quella principale è che il corpo del sistema mercato degli Usa sopporta meglio le ferite, anche acute, rispetto a quello europeo. E ciò perché è abituato a battaglie più dure e ha più risorse per rimarginarle. Due fattori che vanno assieme da quando Reagan ha operato quella rivoluzione che rende così diversa l’America dall’Europa continentale.

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