Il Governo raddoppia i fondi da stanziare a famiglie e imprese per far fronte all’emergenza coronavirus: 7,5 miliardi a disposizione nel prossimo decreto dai 3,6 miliardi attesi. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte durante la conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri.
“Sullo scostamento del deficit non stiamo facendo un salto nel buio” ha assicurato il premier, aggiungendo che “possiamo già dichiarare che c’è la piena sensibilità della commissione Ue a comprendere l’emergenza che stiamo attraversando. Non ci aspettiamo nessuna distonia rispetto all’atteggiamento” dell’Ue, ha proseguito il premier.
A proposito dello stanziamento dei nuovi fondi, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha spiegato che si tratta “di risorse significative e ci consentono di fare fronte alle esigenze immediate” dell’emergenza, ma che non esauriscono gli interventi necessari.
“Il governo è al lavoro per accelerare lo sblocco degli investimenti e il sostegno alla crescita”. Lo scostamento dall’indebitamento per il nuovo decreto sarà di “7,5 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare: tecnicamente sono 6,35 miliardi in termini di indebitamento”, ha detto il ministro dell’Economia, spiegando che “è già partita la lettera che informa” l’Ue “di questo scostamento, siamo in costante contatto e da questo punto di vista non esiste alcun problema”, nemmeno sulla “piena sostenibilità per la finanza pubblica di queste misure”.
Nel decreto inoltre ci saranno anche “misure per sostenere una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario” e “risorse per il Servizio sanitario nazionale, la protezione civile e le forze dell’ordine, misure – ha detto Gualtieri – che ci consentiranno di sostenere i redditi e salvaguardare l’occupazione e potenziare gli ammortizzatori sociali” perché “nessuno deve perdere lavoro per coronavirus”.
Chiusura scuole. A proposito della possibilità di prorogare la chiusura delle scuole, oltre il 15 marzo, Conte ha detto à di prorogare la chiusura delle scuole ha detto: “Vedremo. Ovviamente in prossimità della scadenza, con un certo anticipo per evitare incertezza, torneremo a fare un aggiornamento. In questo momento non lo so neanche io, dobbiamo sempre ragionare nel segno dell’adeguatezza e proporzionalità”.
Rinviato referendum. Nel frattempo, il governo ha rinviato il referendum sul taglio dei parlamentari, previsto per il 29 marzo. “Lo abbiamo deciso allo scopo di assicurare a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un’informazione adeguata”, ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. “Non c’è ancora una nuova data, è un rinvio tecnicamente sine die”, ha aggiunto il premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. La nuova data sarà decisa entro il 23 marzo, sentiti anche i comitati del Sì e del No.