La prossima settimana vedrà riunite le istituzioni europee e italiane per decidere nuove misure che, con ogni probabilità, accresceranno gli stimoli per l’economia. L’epidemia di coronavirus sta rapidamente chiamando in causa l’intervento di politiche fiscali e monetarie straordinarie.
La politica monetaria, il meeting Bce
Giovedì 12 marzo il Consiglio direttivo della Banca centrale europea si riunirà per la prima volta per decidere un possibile rafforzamento delle politiche espansive a sostegno dell’economia – se seguiranno l’esempio già indicato, a sorpresa, dalla Federal Reserve. Rispetto al 23 gennaio, data dell’ultima riunione del board, la situazione a livello sanitario ed economico appare profondamente mutata. A differenza della Fed, tuttavia, gli spazi per nuovi interventi espansivi sono ben più ridotti.
“La Bce sembra avere le mani legate. Con i tassi già abbondantemente sotto zero (con tutti gli effetti negativi per il sistema che ne conseguono) e gli ostacoli politici a un nuovo Qe creati dal meccanismo della capital key, le munizioni rimaste a disposizione paiono limitate”, ha affermato Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management. “L’opzione più facilmente percorribile è ad oggi quella di una riattivazione del programma di TLTRO, magari mirato per piccole e medie imprese. Più azzardato – ha proseguito Piersimoni, “sarebbe un eventuale programma di acquisto di obbligazioni bancarie, per le quali sorgerebbe un conflitto di interessi non banale, essendo la Bce l’istituto di vigilanza di ultima istanza per il sistema bancario della regione. Paradossalmente, l’acquisto di azioni delle società dell’Eurozona sembra essere più plausibile nel caso di un aggravamento della situazione”.
Più deficit in Italia, atteso il via libera parlamentare
Per quanto riguarda i provvedimenti di spesa pubblica, il governo Conte, che ha annunciato un innalzamento del disavanzo a 7,5 miliardi. Lo scostamento rispetto agli obiettivi di finanza pubblica precedentemente approvati impone un passaggio parlamentare che approvi l’aumento del deficit. L’appuntamento è fissato per mercoledì 11 marzo (le camere, è stato deliberato, saranno aperte solo un giorno alla settimana per ridurre le possibilità di contagio).
La relazione che prevede lo scostamento dagli obiettivi di bilancio sarà prima esaminata in commissione e successivamente sarà votata da Camera e Senato. Solo in seguito all’approvazione il governo potrà procedere con un secondo decreto-coronavirus.
“Lavoriamo in modo da poter avere già la settimana prossima, non appena il Parlamento, come prevede la procedura, avrà votato e autorizzato questo scostamento, il decreto immediatamente operativo e poter quindi stanziare immediatamente queste risorse che sono significative e ci consentono di far fronte alle conseguenze immediate dal punto di vista economico del coronavirus“, ha dichiarato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Negli Stati Uniti, nel frattempo, è stato già approvato alla Camera dei rappresentanti una legge che stanzia 8,3 miliardi di dollari per il contenimento del contagio del covid-19 sul territorio nazionale.
“Lo scenario di rischio principale”, ha scritto Piersimoni, “è avere una diffusione molto rapida dell’epidemia negli Usa: eventuali limitazioni all’attività economica che implichino un rallentamento dei consumi in Usa farebbe precipitare ulteriormente la situazione”.