E’ tempo di bilanci per l’economia italiana frenata dall’epidemia di coronavirus.
La crisi da Covid-19 ha iniziato a investire la popolazione e l’economia cinese in gennaio per poi arrivare con i suoi effetti epidemici in Italia nell’ultima settimana di febbraio.
I primi provvedimenti generalizzati di distanziamento sociale, adottati dal governo Conte e che hanno provocato da subito ricadute economiche rilevanti, sono stati introdotti nei primi giorni di marzo. Da qui, afferma l’Istat, l’impatto sui dati economici dell’emergenza coronavirus emergerà con gli indicatori congiunturali riferiti a tale mese.
Quando ci saranno le prime stime impatto coronavirus
Al momento, ci troviamo in una fase di assoluta incertezza sull’evoluzione e sui tempi di rientro dell’emergenza sanitaria e si stanno manifestando effetti negativi diffusi, per i quali non è ancora possibile alcuna quantificazione.
L’impatto immediato su trasporti e turismo si è poi spostato a un insieme sempre più ampio di settori, la cui produzione si sta arrestando, toccando d’altra parte tutte le componenti della domanda, con la parziale eccezione dei consumi essenziali e della domanda pubblica.
Un unico elemento positivo, ancora anedottico, sembra essere la ripresa di molte attività industriali in Cina. Basti ricordare che oggi la provincia dell’Hubei pone fine al lockdown.
Ma quando si vedranno gli effetti dell’impatto dell’epidemia sull’economia italiana? Nel corso di maggio, dice l’Istat, si accumuleranno ulteriori informazioni su ciò che è accaduto in marzo e solo all’inizio di giugno 2020 si avranno i primi dati effettivi riguardanti aprile.
Inoltre, dice l’Istat, sino alla fine di maggio si avranno esclusivamente misure relative alla fase iniziale della crisi e nelle quali sarà quasi impossibile identificare/isolare l’ampiezza dell’effetto di contrazione dell’economia derivante dalla situazione che si è progressivamente aggravata.
È immediato ipotizzare che il gap di produzione/valore aggiunto si determinerà in tutta la sua ampiezza nel secondo trimestre, con tutti gli indicatori e le statistiche relative all’economia e al mercato del lavoro che ne registreranno i risultati.
In questa prospettiva l’Istat ha ricapitolato il calendario delle statistiche che risulteranno disponibili nelle prossime settimane, con i relativi periodi di riferimento dei dati e la rilevanza informativa che a essi si può associare:
– 26 marzo: commercio estero extra-Ue: riferiti a febbraio, sono significativi per il consolidarsi degli effetti sui flussi di importazione ed esportazione con Cina e FarEast.
– 27 marzo: climi di fiducia delle imprese e dei consumatori: basati su informazioni raccolte nella prima metà di marzo; daranno conto verosimilmente di importanti effetti sull’attività delle imprese e ancora più diffusi sulle aspettative.
– 1° aprile: dati mensili di forze di lavoro:riferiti a febbraio, dovrebbero registrare effetti minimi, il quanto in quel mese l’impatto occupazionale era ancora marginale.
– 7, 9, 21 aprile: rispettivamente, vendite al dettaglio, produzione industriale e produzione delle costruzioni: riferiti a febbraio, periodo per il quale si possono attendere effetti minimi sull’attività. Le rispettive rilevazioni permetteranno di cogliere indicazioni importanti sulla tenuta del processo di raccolta dei dati presso le imprese (una parte dei rispondenti risulteranno chiusi).
– 30 aprile: dati mensili di forze di lavoro: riferiti a marzo, registreranno i primi effetti della crisi sull’occupazione e le altre variabili del mercato del lavoro.
– 30 aprile: stima flash del Pil: effettuata a 30 giorni, avrà un set informativo forse più fragile del normale ma costituirà la prima misura complessiva dell’ampiezza della contrazione dell’attività (peraltro relativa a un solo mese del trimestre); i conti trimestrali relativi al primo trimestre saranno poi resi completi con l’uscita successiva del 29 maggio.
Lo ha reso noto l’Istituto nazionale di statistica in un contributo conoscitivo utile all’esame del disegno di legge A.S. 1766 per la conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.