* Antonio Cesarano e’ il responsabile dell’ufficio ricerca MPS Finance. Il contenuto di questo articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) –
Il Tic report di aprile ha evidenziato un livello degli acquisti
netti di asset Usa in lieve recupero rispetto al mese precedente (47,4 Mld
$ da 40,5). Con riferimento agli acquisti netti di soli asset domestici, il
saldo è risultato in calo (da 58,9 a 53,6 Mld$).
In questo caso la variabile cruciale è stata rappresentato dai movimenti
sui Treasuries, i cui acquisti netti sono risultati in calo soprattutto a
causa del disinvestimenti netti effettuati dagli hedge funds (ricompresi
nella categoria Caribbean Banking Centers), che si posizionano al quarto
posto (dal precedente terzo) in termini di maggiori detentori di Treasuries
su scala mondiale.
Gli “officials” (tra cui si collocano le banche centrali
estere) hanno evidenziato acquisti netti di 11,5Mld$ dalla precedente
variazione negativa mensile dello scorso mese.
Per il secondo mese consecutivo pertanto il dato si colloca al di sotto del
deficit di bilancia commerciale. Un tale andamento nel mese di ottobre
dello scorso anno era stato uno dei fattori tali da comportare uno
spostamento del focus degli operatori sul tema del deficit di partite
correnti rafforzando il trend di deprezzamento del Dollaro. Oggi, il dato
ha sortito un effetto piuttosto limitato portando il cross Euro/Dollaro da
1,205 a ,21.
Nel frattempo il deficit di bilancia commerciale si è attestato in media
intorno ai 57Mld$ mensili da inizio anno, un valore in netto incremento
rispetto ai precedenti mesi ma che è passato in secondo piano probabilmente
per le seguenti ragioni: 1) il forte calo registrato a marzo che ha dato la
sensazione di primi segnali di rientro; 2) buona performance dell’economia
Usa nel primo trimestre che supporta la percezione di deficit sì ampi ma
tutto sommato sostenibili.
La modesta reazione sul mercato dei cambi è un’ennesima riprova del fatto
che il focus degli degli operatori è ora spostato sul differenziale di tassi e crescita.
Il dato di oggi pertanto è riuscito solo a fermare per ora la fase di
apprezzamento del Dollaro. Al momento ribadiamo ancora l’importanza
dell’area 1,20/1,21.
I dati macro pubblicati oggi hanno fornito segnali
confortanti sulla crescita rendendo meno pressante il tema del rientro del
deficit, almeno questa è la percezione che sembrerebbe essere degli
operatori. Tuttavia i risvolti in termini di pricing derivanti dal focus
sul tema differenziali potrebbe per ora aver già prodotto effetti sul
mercato forex con la fase di apprezzamento del dollaro fino a quota 1,20.
Possibile una foratura al ribasso? Al momento continuiamo ad escluderla a
meno di forti segnali di inversione da parte degli indicatori anticipatori
(ad es. indice della Fed di Filadelfia e indice fiducia consumatori
dell’università del Michigan).