Patrimoni, in due mesi super-ricchi hanno perso 408 mld. Arnault (Lvmh) il più colpito
In soli due mesi, la pandemia di Covid-19 ha spazzato via 408 miliardi di dollari dalle tasche dei cento più ricchi al mondo. È il risultato finale dell’ondata di vendite che si è abbattuta sui mercati azionari, dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus.
A pagare il prezzi più alto è stato Bernard Arnault che, a seguito della correzione del colosso della moda di LVMH (tra i marchi principali Louis Vuitton, Celine, Christian Dior e Bulgari) di cui detiene il 47%, ha subito una perdita di 30 miliardi di dollari.
Da fine gennaio a fine marzo le azioni di LVMH hanno subito una flessione, passando da 87 dollari a $ 74 (31 marzo). Nello stesso periodo, il patrimonio netto di Arnault è sceso a $ 77 miliardi dai $ 107 miliardi due mesi prima.
È quanto emerge da un rapporto pubblicato dall’istituto di ricerca Hurun, che ha passato in rassegna la ricchezza dei centro più ricchi al mondo tra il 31 gennaio e il 31 marzo: del campione analizzato solo il 9% ha visto aumentare la propria ricchezza mesi; l’86% invece ha dovuto far fronte ad un calo del patrimonio personale. Infine, il 5% non ha visto nessuna variazione.
“Gli ultimi due mesi hanno spazzato via tutta la ricchezza guadagnata negli ultimi due anni e mezzo: i primi 100 Paperoni al mondo hanno complessivamente subito un calo del patrimonio del 12,6%, pari a 408 miliardi di dollari” ha spiegato Rupert Hoogewerf, presidente e capo ricercatore dell’Istituto Hurun.
Dopo Arnault, sono l’imprenditore indiano Mukesh Ambani (Reliance Industries Limited) e il finanziere americano Warren Buffett (Berkshire Hathaway) ad aver perso di più: entrambi hanno visto andare in fumo, nel giro di due mesi, 19 miliardi di dollari del proprio patrimonio.
Complessivamente i primi 10 miliardari hanno perso un totale di $ 125 miliardi.
Controcorrente, il cinese Eric Yuan Zheng, fondatore e numero uno della piattaforma per le videoconferenze Zoom, che ha visto la sua ricchezza salire da 3,5 a 8 miliardi di dollari.
Il tasso di crescita, al 77%, è stato il più veloce tra i miliardari del mondo.
Il merito va al balzo del prezzo delle azioni della società a cui fa capo, che è quasi raddoppiato negli ultimi due mesi (da 76 a 146 dollari per azione).