Un taglio di 10 milioni di barili di petrolio al giorno per i prossimi due mesi per cercare di stabilizzare un mercato affossato dal coronavirus.
Questa la bozza d’intesa dell’Opec+ riunitosi ieri in videoconferenza, secondo cui l’Arabia Saudita taglierà la sua produzione di cinque milioni di barili al giorno mentre la Russia di due e con tutti i membri d’accordo per una riduzione del 23%.
Anche questo vertice aveva rischiato di fare un buco nell’acqua o di chiudersi con un accordo al ribasso (6-8 milioni di barili), a causa della diversa visione di Russia, Arabia e Stati Uniti, ma erano circolate anche voci di un taglio fin a 20 milioni di barili. Poi il preaccordo in serata e la decisione finale che sembra accontentare tutti.
Si è sfilato il Messico, unica voce fuori dal coro, non concorde sulla quota assegnata. Mentre l’Arabia ridurrà l’output di 3 milioni la Russia di 2 milioni di barili mentre i restanti 5 milioni di barili di tagli dovrebbero essere a carico degli altri produttori del G20.
Dall’Opec hanno fatto sapere che la stretta sarà allentata a 8 milioni da luglio a dicembre e poi a 6 milioni da gennaio 2021 ad aprile 2022. Una nuova videoconferenza Opec+ è stata fissata per il 10 giugno.
“Il Covid-19 è una bestia invisibile cha sta travolgendo tutto sulla sua strada”, ha detto il Segretario Generale dell’Opec, Mohammed Barkindo, durante la riunione dell’Opec+. “I fondamentali della domanda e dell’offerta” nel mercato petrolifero “sono terribili”, ha aggiunto, spiegando che il calo della domanda nel secondo trimestre potrebbe aggirarsi “intorno ai 12 milioni di barili al giorno”.
Secondo le stime di alcuni analisti la domanda di petrolio, a causa dell’emergenza coronavirus, l’attività economica a livello globale si è ridotta “significativamente” e la domanda del petrolio di 35milioni di barili al giorno.
L’accordo non convince il mercato
L’intesa ha però spento la fiammata del petrolio sui mercati internazionali perché un taglio di 10 milioni di barili al
giorno non è considerato sufficiente per stabilizzare il mercato e arginare la discesa delle quotazioni.
Ieri Il Brent si è attestato a circa 32 dollari al barile, in calo del 3%, e il Wti a 23,29 dollari al barile (-7,1%).
Secondo il responsabile dell‘Agenzia internazionale per l’energia (Aie), Fatih Birol, si tratta solo di “un buon inizio” ed occorre “fare di piu'”.
Il petrolio da inizio anno ha perso il 50% ed i prezzi sono tornati sui minimi di 18 anni fa.