In attesa della riunione di pomeriggio tra il premier Conte e le parti sociali, arrivano le prime indiscrezioni sulle decisioni che sarebbero state prese da Palazzo Chigi in merito alla ripartenza delle attività produttive dal 4 maggio con alcune singole eccezioni dal 27 aprile.
Secondo quanto illustrato al premier Giuseppe Conte da Vittorio Colao a capo della task force indicata dal governo in merito alla fase 2, il prossimo 4 maggio si potrà tornare a lavoro e solo per quelle aziende in grado di rispettare protocolli di sicurezza precisi la ripartenza si potrà anticipare a lunedì 27 aprile.
Tra i requisiti necessari alla ripartenza del Paese, Colao ha indicato sicuramente la necessità immediata di un protocollo per i mezzi pubblici, e poi di aggiornare il protocollo di sicurezza firmato con i sindacati il 14 marzo. Su tutto poi prevale la necessità di avere a disposizione i dispositivi di protezione individuale.
Tra i settori produttivi che presentano un indice di rischio medio-basso e che potrebbero riaprire i battenti troviamo l’automotive, la moda e quindi tessile e abbigliamento, ma anche metallurgia e siderurgia, le costruzioni.
Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio (…) Dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato.
Così il premier Conte ieri in Senato durante l’informativa relativa al Covid-19. Oggi pomeriggio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e le parti sociali, Cgil, Cisl e Uil, nonchè i rappresentanti di Confindustria e delle altre associazioni d’impresa sono stati convocati da Conte alle 16.30 per una riunione in videoconferenza.