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(WSI) – Prezzi delle case fermi o in calo nelle grandi città. Compravendite in flessione. La lunga corsa del mattone residenziale sembra sia arrivata al capolinea. Nel primo semestre di quest´anno, i prezzi degli immobili residenziali nelle grandi città sono aumentati nelle zone centrali dell´1,5%, mentre in quelle semicentrali e periferiche hanno segnato un meno 0,5%.
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Queste, in estrema sintesi, le indicazioni contenute nel report semestrale sul mercato immobiliare italiano elaborato dalla Gabetti. «Non ci sarà lo scoppio della bolla immobiliare – ha detto Dario De Simone, direttore dell´ufficio studi della Gabetti – ma un riassestamento delle quotazioni delle case. In futuro, dovrebbe essere premiata la qualità dell´immobile, mentre si dovrebbero sgonfiare i prezzi delle abitazioni di qualità scadente».
In sostanza, si dovrebbe assistere ad un «riequilibrio» dei prezzi del mattone residenziale, con un assestamento verso il basso per gli immobili di taglio grande (5-6 vani) e con caratteristiche costruttive non adeguate al comfort abitativo moderno. Sostenuta, invece, la richiesta di piccoli e medi tagli di nuova costruzione, soprattutto se situati in zone tranquille e dotate di servizi.
Per quanto riguarda gli aumenti dei prezzi delle case nelle grandi città nei primi sei mesi di quest´anno, Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari segnala un incremento medio di circa il 2-3%, mentre Luca Dondi, ricercatore di Nomisma indica un 3-4% di crescita. In ogni caso, tutti sono concordi nel ritenere che i prezzi tenderanno a stabilizzarsi. Il report Gabetti evidenzia anche una flessione delle compravendite di immobili residenziali dell´1,8%. Aumenta la forbice fra prezzo richiesto e quello effettivamente concluso che dall´8,8% del 2004, sale nei primi sei mesi di quest´anno al 10,8%. E si allungano i tempi di vendita da 3 a 3,5 mesi.
Contrariamente alle abitazioni, il mercato dei box è ancora molto “caldo”: nelle grandi città i prezzi sono mediamente aumentati di circa l´8%. Da semplici spazi accessori delle abitazioni, i box sono divenuti beni d´uso e di investimento soggetti ad una pressione crescente di richieste: nel 2.000 sono stati acquistati 430.400 box e posti auto. Nel 2004 le compravendite si sono attestate a quota 562.900. La domanda è alimentata soprattutto dal crescente numero di autovetture circolanti: negli ultimi dieci anni il parco veicoli italiano è aumentato di 8 milioni di unità.
Tecnoborsa – la società consortile del sistema camerale per lo sviluppo dell´economia immobiliare – ha presentato l´indagine 2005 sulle compravendite immobiliari effettuate da 2.000 famiglie che vivono nelle 6 grandi città italiane con oltre 500.000 persone residenti.
Interpellati sui motivi che li hanno portati a vendere o a tentare di vendere casa, il 43,5% ha motivato la sua decisione con la volontà di acquistare un´altra abitazione principale. Ma una quota molto consistente (il 36,5 per cento) lo ha fatto semplicemente perché di fronte alle difficoltà economiche, doveva necessariamente recuperare liquidità.
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