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FED: ANCORA UNA STRETTA PRIMA DELLA PAUSA

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* Antonio Cesarano e’ il responsabile dell’ufficio ricerca MPS Finance. Il contenuto di questo articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Il dato sui prezzi al consumo di giugno ha evidenziato un incremento
inferiore alle attese, grazie ad un andamento favorevole dei prezzi della
benzina (-1,2% m/m) e del settore abbigliamento (-0,7%).

In termini
tendenziali, il dato core si è posizionato al 2%, rientrando così dai picchi
massimi del 2,4% registrati nel primo trimestre del 2005. Di conseguenza il temuto processo di trasmissione degli incrementi delle
materie prime (in primo luogo il petrolio) sui prodotti finali per ora non
si sta manifestando, consentendo un andamento dei prezzi sotto controllo
sia in termini di Cpi che di deflatore della spesa personale core
(parametro di riferimento della Fed).

Allo stesso tempo le vendite al dettaglio di giugno hanno evidenziato un
incremento leggermente superiore alle attese anche in termini core. Il dato generale è
stato ben supportato, come nelle attese, dal settore auto (+4,8%m/m, il più
elevato incremento dal mese di maggio 2004) in seguito al successo della
nuova campagna di incentivi inaugurata da GM che ha determinato per il
produttore Usa un incremento mensile delle vendite di auto pari al 47%.

Al dato core ha invece contribuito positivamente soprattutto il settore
dell’abbigliamento, grazie anche alle favorevoli condizioni climatiche. Nel complesso, pertanto, il mese di giugno ha evidenziato un buon andamento
della domanda con pressioni inflative contenute. Pertanto risulta
confermata la possibilità della continuazione dell’approccio graduale da
parte della Fed anche nel prossimo Fomc del 9 agosto.

Visti i livelli
raggiunti dagli indici tendenziali sui prezzi ( 2,5% dato generale e 2% in
termini core) ed il delicato ruolo giocato dal settore immobiliare
nell’attuale fase congiuturale, non è ancora del tutto da escludere
l’ipotesi di una pausa da parte della Fed dopo tale meeting, sebbene tale
scenario risulti essere indubbiamente più a rischio visto il perdurante
basso livello dei tassi di mercato a lungo termine in parte determinato
dalle ancora ampie condizioni di liquidità.

Nel mese in corso, permanendo tali condizioni, riteniamo che l’attuale fase
di rialzo dei tassi di mercato iniziata nel mese di luglio, possa trovare
una fase di arresto in corrispondenza dell’area 4,20/30% in termini di
tasso decennale governativo.