Economia

Banche entrano nella fase 2, da lunedì l’accesso in filiale anche senza appuntamento

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Anche le banche italiane entrano nella fase 2. Da lunedì 18 maggio, non sarà più necessario prendere un appuntamento per recarsi presso il proprio istituto di credito.

È il risultato dell’accordo raggiunto tra Abi con le sigle sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin.

Restano tuttavia da rispettare alcune regole a tutela dei dipendenti e dei clienti. Oltre al distanziamento, che rimane sempre fondamentale, gli ingressi nelle filiali saranno contingentati con rapporto massimo di uno a uno tra numero di clienti e lavoratori, per andare incontro alla maggiore mobilità delle persone iniziata lo scorso 4 maggio.

Alla luce dei un possibile maggior afflusso in banca dei clienti, scatterà immediatamente, comunque, l’obbligo di prenotazione telefonica e sarà stabilità una riduzione dell’operatività delle agenzie bancarie in quelle zone in cui l’aggravamento del rischio sanitario dovesse comportare l’adozione di più rigorose misure di contenimento della mobilità dei cittadini da parte delle istituzioni.

Per i dipendenti si valuta la possibilità di test semiologici.

“Considerato l’attuale stato delle evidenze scientifiche relative ai test sierologici (che ne attesta il rilievo ai fini di indagini epidemiologiche – e non diagnostici – indispensabili per garantire la protezione dall’emergenza sanitaria in atto), le Parti effettueranno le opportune valutazioni a seguito di quanto verra’ disposto dalle competenti Autorita’ sanitarie” si legge nel testo del verbale sottoscritto dai segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin (Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto) e dai rappresentanti dell’Abi.

Infine, per andare incontro alle esigenze dei dipendenti con figli di età fino a 14 anni, quindi ancora alle prese con la didattica a distanza in tutte le scuole di ogni ordine e grado, le banche valuteranno con i sindacati soluzioni solidaristiche con il ricorso della ”banca del tempo” fino al 31 luglio 2020 (strumento introdotto con il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del 19 dicembre scorso), tenendo comunque conto della possibilità di ricorrere ai congedi indennizzati introdotti con i decreti legge 23/2020 e 27/2020 varati dal governo. In relazione alle libertà sindacali, entro il 30 giugno 2020 i sindacati e l’Abi valuteranno soluzioni sperimentali per lo svolgimento ”in remoto” delle assemblee del personale.