Economia

Via libera al Dl Rilancio, stanziati 55 miliardi per imprese e famiglie

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Dopo settimane di lavoro e in ritardo rispetto alla tabella di marcia (era in calendario ad aprile), è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri il decreto Rilancio. “Un testo complesso di oltre 250 articoli pari a due manovre di bilanci” come ha spiegato ieri sera durante la conferenza stampa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prevede lo stanziamento di aiuti complessivi per 55 miliardi a famiglie e imprese, che si aggiunge ai 25 miliardi già messi in campo a marzo con il decreto Cura-Italia.

“Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza che c’è un Paese in grande difficoltà, c’è una comunità di donne, di persone, in grande sofferenza e la manovra per fronteggiare questa fase di emergenza è una manovra che contiene però anche delle premesse perché questa fase di ripartenza possa già concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale” ha detto Conte presentando il decreto che dovrà dare sostegno alle imprese, alle famiglie, alla scuola, all’università, alla ricerca, al mondo della disabilità, al sistema sanitario, alle forze dell’ordine, al mondo dello sport, al turismo, al settore edilizio.

Tra le principali misure di sostegno ai lavoratori, l’introduzione o la riconferma di diversi tipi di indennità di sostegno al reddito. E ancora: stop alle rate di giugno dell’Irap e l’Imu; ecobonus al 110% per le ristrutturazioni antisismiche e le riqualificazioni energetiche; rinvio a settembre del versamento delle tasse a carico delle imprese e per le notifiche delle cartelle; sconto sulla Tosap fino a ottobre.

”Tagliamo 4 miliardi di tasse per tutte le imprese”, ha annunciato Conte. Con questo decreto “facciamo in modo che le erogazioni arrivino in modo più spedito. Non ci sono sfuggiti i ritardi, vogliamo rimediare con questo decreto per rendere alcuni passaggi più spediti”, ha evidenziato Conte. ”Ora dobbiamo attivare gli aiuti economici soprattutto a chi non ha ricevuto nulla e fare in modo che arrivino in maniera rapida, semplice e veloce. Abbiamo pagato l’85% della cassa ordinaria e quasi l’80 per cento del bonus per gli autonomi. In totale -ha assicurato- abbiamo erogato misure per 4,6 milioni di lavoratori”.

Tra le misure, spicca il taglio il blocco dei licenziamenti per 5 mesi, l’introduzione del reddito di emergenza che oscilla da 400 a 800 euro, a seconda del nucleo familiare. Inoltre regolarizzazione per 6 mesi di braccianti, colf e badanti.

Ci saranno 25,6 miliardi per la cassa integrazione in deroga e i bonus per gli autonomi, con i 600 euro che: “questa volta – come ha assicurato  Conte – arriveranno subito perché verranno erogate a chi ne ha già beneficiato. Ci riserviamo di integrare con un ristoro fino a 1000 euro”, ha ricordato Conte.

Arriva un “buono mobilità” fino a 500 euro per bici e 331 milioni alla scuola anche per la didattica a distanza. Per università e ricerca, ci sono 1,4 miliardi e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori.

Con gli stanziamenti stabiliti per la sanità (3,25 miliardi), i posti in terapia intensiva aumentano del 115%, si passa così stabilmente dai 5.179 posti prima dell’emergenza pandemica ad oltre 11.000 posti.  Inoltre, 240 milioni saranno destinati a nuove assunzioni, tra le quali quelle di 9.600 infermieri destinati al territorio. E 190 milioni a incentivi a medici e personale sanitario.