La crisi da Coronavirus ha messo alla prova l’economia globale e le aziende. James Rich, Senior Portfolio Manager di Aegon Asset Management ha individuato le probabilità di vari comparti di uscire vincitori o perdenti dallo stato di crisi.
I favoriti
I settori favoriti secondo l’analista di Aegon Asset Management sono:
- Tecnologia: con la popolazione confinata in casa, la domanda per molti prodotti e servizi tecnologici si è impennata. Questo aumento spinge sulle vele di società che offrono soluzioni tech, inclusi i fornitori di servizi cloud ad alta efficienza energetica.
- Comunicazioni: le aziende che danno supporto alle catene di valore per internet e wireless stanno beneficiando della quarantena e dello spostamento dell’ambiente di lavoro all’ambito domestico. Il bisogno di un’ottima copertura in termini di linea è imprescindibile, anche più di quanto non lo fosse prima della crisi.
- Farmaceutici e biotech: per un settore che prima della pandemia veniva visto come il nemico numero uno del popolo a causa della crisi degli oppiacei e dell’aumento dei costi dei farmaci, il tema della sostenibilità è accorso in un qualche modo in aiuto.
- Food & Beverage: le vendite di alimentari attraverso i canali di vendita tradizionali sono aumentate, supportate dal forzato cambio nelle abitudini delle persone, obbligate ora a consumare i propri pasti a casa.
Gli sconfitti
Tra i settori che escono sconfitti dalla crisi del Coronavirus troviamo:
- Automotive: gli acquisti di lusso stanno subendo il colpo. Automobili e ricambi non fanno eccezione, a prescindere che siano elettriche, ibride o con il motore a combustione.
- Immobili commerciali: il bisogno per immobili ad uso commerciale è crollato con la quarantena. Settori come quello alberghiero o il retail ci metteranno anni a riprendersi e altri potrebbero essere cambiati per sempre, in linea alla nuova direzione delle aziende che stanno considerando l’opportunità di una maggiore flessibilità per i propri dipendenti.