Società

È giornata Giornata Mondiale per l’Ambiente, biodiversità sotto i riflettori

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“E’ il momento della natura”. Questo lo slogan della Giornata Mondiale per l’Ambiente, istituita dalle Nazioni Unite e che si celebra oggi dal 5 giugno dal 1972.

Al centro delle celebrazioni odierne, il tema della biodiversità, che come spiega l’Onu, “è la base che sostiene tutta la vita sulla terra e sott’acqua” e riguarda “ogni aspetto della salute umana, fornendo aria e acqua pulite, cibi nutrienti, conoscenze scientifiche e fonti di medicina, resistenza naturale alle malattie e mitigazione dei cambiamenti climatici.
La modifica o la rimozione di un elemento di questa rete influisce sull’intero sistema di vita e puo’ produrre conseguenze negative”.

L’ emergenza del Covid-19 ha sottolineato il fatto che “quando distruggiamo la biodiversità, distruggiamo il sistema che supporta la vita umana – ricordano le Nazioni Unite – Oggi si stima che, a livello globale, circa un miliardo di casi di malattia e milioni di morti si verificano ogni anno a causa di malattie causate da coronavirus; e circa il 75% di tutte le malattie infettive emergenti nell’uomo sono zoonotiche, cioé trasmesse alle persone dagli animali”. La natura, avverte l’Onu, “ci sta inviando un messaggio”.

Intanto, Legambiente torna a lanciare l’allarme sull’inquinamento di fiumi, laghi, e mare, per anni utilizzati come discariche dove smaltire i reflui delle lavorazioni industriali.

Solo qualche settimana fa, “l’effetto del lockdown aveva restituito acque più limpide, a causa della chiusura di molte attività” ma “con le riaperture l’effetto sembra essere svanito, come emerge dagli sversamenti illeciti nel fiume Sarno, in Campania, “il più inquinato d’Europa”, o quello del bacino padano, area di maggiore utilizzo europeo di antibiotici negli allevamenti, i cui residui si ritrovano nelle acque” ha spiegato l’ONG che, nel dossier “H2O – la chimica che inquina l’acqua”, rileva come circa il 60% delle acque di fiumi e laghi nello Stivale non sia in buono stato e molti di quelli che lo sono non sono ben protetti.