Il Tesoro punta a una raccolta di 510-520 miliardi di euro attraverso l’emissione di titoli stato entro fine anno, col giro di boa del 50% “ampiamente superato”. È quanto ha spiegato il capo del debito pubblico al dipartimento del Tesoro, Davide Iacovoni, in un’intervista al Sole 24 Ore, dopo la presentazione di ieri di “Btp Futura” che sarà interamente dedicato ai risparmiatori individuali.
“A oggi puntiamo intorno a quota 510-520 miliardi, ma finora abbiamo già collocato circa 280 miliardi quindi abbiamo ampiamente superato il giro di boa del 50%”, ha detto Iavoconi, aggiungendo che “sul fabbisogno pesa anche l’effetto del ciclo, che può portarlo verso i 180 miliardi a cui vanno aggiunti i titoli in scadenza e il rifinanziamento a breve”.
Il capo del Debito ha anche detto che l’emissione dei Green Bond, rallentata dalla crisi, dovrebbe arrivare entro il 2020.
“Sui Green Bond il progetto è più complesso ma sta andando avanti. È pronto il Dpcm con il comitato interministeriale di coordinamento, e stiamo completando il Framework italiano degli obiettivi finanziabili, allineandolo a quello rilasciato dalla Commissione Ue a marzo. La crisi ha rallentato il processo, ma puntiamo alla prima emissione entro l’anno se le condizioni di mercato lo permetteranno”.
In un fase di aumento atteso del debito pubblico, i risparmi degli italiani – parcheggiati sui conti correnti rappresentano un punto do forza.
Secondo i dati della Fabi, nel corso del 2019 i risparmi degli italiani sono cresciuti di 45 miliardi di euro. Tuttavia se l’ avversione ai rischi futuri è l’atteggiamento prevalente, secondo il sindacato autonomo dei bancari è anche calato l’appeal dei titoli pubblici (Bot e Btp), il cui peso è sceso di circa 33 miliardi da 304 miliardi a poco più di 271 miliardi.