Rappresenta sia un termometro della crisi sia della ripartenza l’Osservatorio Pulse realizzato da Crif che permette di analizzare le conseguenze sul business e il prevedibile andamento futuro dei vari settori economici delle imprese italiane in un anno nel quale l’Istat prevede una frenata della congiuntura nell’ordine dell’8,3 per cento.
Covid-19: i settori industriali più resilienti
Lo studio esamina la capacità di ripresa dei diversi settori industriali italiani, in seguito alla pandemia di Covid-19 e al conseguente lockdown e sulla base di questi parametri, divide i settori economici in quattro categorie: Top, Upper, Middle e Bottom.
Dall’analisi emerge che solo un ristretto numero di comparti, individuati come Top, mostra una sostanziale tenuta rispetto agli effetti del COVID-19. Tra questi settori si evidenziano il farmaceutico, le telecomunicazioni, ICT e media, la chimica e la consulenza anche se il numero di imprese che ricadono in questa categoria è piuttosto limitato sia in termini numerici (circa il 15% del totale) che per giro d’affari (circa l’11%).
All’estremo opposto ci sono i settori Bottom, i quali subiranno prevedibilmente un forte impatto negativo a causa del COVID-19: il Turismo/Tempo Libero, il Commercio di autoveicoli, il Mining/Oil&Gas, l’Ingegneria civile e le costruzioni, la Meccanica/Mezzi di trasporto e i Prodotti metallici. Rispetto alla limitata concentrazione di società all’interno della categoria Top, la categoria Bottom vede la presenza di circa il 28% delle società di capitali italiane, per un giro d’affari aggregato del 24% del totale.
Nel 2020 calo del fatturato e dei margini
Infine, le previsioni di CRIF per i diversi settori suggeriscono che, per il 2020, nonostante un contesto di complessivo calo, la riduzione del fatturato e dei margini avverrà con una diversa magnitudine, più marcata per alcuni settori quali Turismo e Tempo Libero, Mining/Oil & Gas e Commercio di Autoveicoli.
Al contrario, i settori Farmaceutica, Servizi Socio Sanitari, Istruzione e PA e Agricoltura presenteranno una maggiore resilienza.
Nel 2021, il rimbalzo previsto rispetto all’anno precedente permetterà una ripresa nel fatturato e nei margini, tuttavia non sufficiente a tornare ai livelli pre-crisi. In particolare, i settori della Farmaceutica e Alimentare, Bevande e Tabacco presenteranno livelli di fatturato e redditività superiori ai dati del 2019.