Debutta oggi in tutta dopo una settimana di sperimentazione in quattro regioni – Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia, Italia l’app Immuni, l’applicazione prevista per il tracciamento dei contatti, volontaria, basata su tecnologia Bluetooth e realizzata dalla startup milanese Bending Spoons.
App Immuni: come funziona
L’app permette a quanti decidono di scaricarla sul proprio smartphone di ricevere avvisi nel caso in cui siano entrati in contatto con persone poi risultate positive al coronavirus, e potenzialmente contagiose.
Gli utenti che vengono avvertiti dall’app di un possibile contagio possono isolarsi per evitare di contagiare altri. Così facendo, aiutano a contenere l’epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità.
Per scaricarla basta andare sugli store digitali o sul sito ufficiale e una volta installata sul proprio smartphone, l’app richiede una serie di passaggi per acquisire le informazioni di base sull’utente: l’età, il consenso per la privacy e l’abilitazione delle notifiche per poter ricevere l’alert e soprattutto la provincia di appartenenza. Per funzionare ha bisogno che il Bluetooth resti sempre accesso e non utilizza gps e wifi.
C’è da precisare che non sussiste alcun obbligo di utilizzare l’applicazione disponibile sin dal 1 giugno e già stata installata da 2,2 milioni di utenti come ha detto giorni fa il Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri.
“La potete scaricare con sicurezza, serenità e tranquillità, perché tutela la privacy, ha una disciplina molto rigorosa, non invade gli spazi privati”, ha assicurato il Premier Giuseppe Conte.
“Siamo orgogliosi – ha aggiunto – siamo stati tra i primi in Europa, se non addirittura i primi nel mondo occidentale ad avere raggiunto il risultato” dell’app Immuni “che ha superato il vaglio molto severo degli istituti internazionali più rigorosi e accreditati”.