La Cina ripiomba nell’incubo Covid-19. Dopo Wuhan, da dove è scoppiata la pandemia, dopo due mesi o poco più dall’inizio del lockdown ha detto addio lo scorso marzo alle misure di contenimento e solo ieri è stata dichiarata «libera da casi asintomatici», ora è Pechino a tremare dove 30 quartieri della città sono stati messi in lockdown.
Si teme per l’inizio della seconda ondata e di conseguenza anche i mercati finanziari reagiscono nervosamente.
Covid-19: Pechino nuovo epicentro
Nella città i nuovi casi sono 31, il totale di contagi causati dal focolaio del mercato Xinfadi è 137, e sono stati sottoposti a tampone finora oltre 100 mila abitanti. La capitale cinese passa così dal livello 3 al livello 2 di “risposta all’emergenza” sanitaria, come ha annunciato durante una conferenza stampa Chen Bei, vice segretario generale del governo municipale di Pechino.
Da oggi tornano a chiudere tutte le scuole primarie e secondarie, e riprenderanno le lezioni online mentre non vengono chiusi, almeno per il momento, gli uffici, anche se verrà incoraggiato lo smart working.
Per Goldman Sachs l’e-commerce si rafforzerà ancora
Quale sarà l’impatto a lungo termine del coronavirus sull’economia cinese è la domanda a cui risponde Prakriti Sofat, Emerging Markets Fixed Income Economist di Goldman Sachs Asset Management.
Nell’ultimo decennio la Cina si è riorganizzata, con i consumi e servizi che rappresentano quasi il 55% dell’economia. Questo cambiamento nel modello di crescita continuerà e forse riceverà un impulso favorevole dall’epidemia del virus. Vedremo anche nuove tendenze come un maggior consumo di servizi nel settore sanitario, nell’istruzione online e nell’intrattenimento, ma un calo strutturale dei viaggi d’affari.
In Cina, il 23% delle vendite al dettaglio è già online e probabilmente continuerà ad aumentare.
Inoltre, nel settore manifatturiero, vedremo una maggiore integrazione a monte, già avviata a causa della guerra commerciale. La domanda interna complessiva è stata un importante motore di crescita e costituirà un elemento trainante per la Cina a fronte di un indebolimento della crescita globale.
L’attenzione a lungo termine sulle riforme è fondamentale per aumentare la produttività e sostenere la crescita potenziale.
I contagi in Brasile non si fermano
Ma non è solo la Cina a preoccupare. La situazione è fuori controllo soprattutto in Brasile che conta quasi un milione di contagi (923.189) e 45.241 vittime, e proprio ieri ha vissuto il giorno più nero con 35 mila positivi in appena 24 ore. Nel paese il presidente Bolsonaro non ha introdotto misure di lockdown e così l’epidemia continua a viaggiare a livelli record.
A livello di contagi nel mondo, gli Stati Uniti continuano ad avere il primato sia di casi di infezioni (2.137.731) che di decessi (116.963) che hanno superato quelli registrati durante la prima guerra mondiale.