Sono passati cento giorni dall’11 marzo, giorno in cui l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha ufficialmente dichiarato il coronavirus pandemia. Un mese prima la Borsa americana aveva aggiornato i massimi storici. Da allora le contrattazioni sono state caratterizzate da una volatilità record.
Dal 10 marzo, ovvero un giorno prima dell’annuncio dell”OMS, fino a ieri, 17 giugno, il Dow Jones Industrial Average ha mostrato un aumento del 4,4%, l’S & P 500 ha segnato un incremento dell’8% mentre il Nasdaq è cresciuto del 18,8%.
Tra gli undici settori dello S&P 500- si legge in un’analisi di MarketWatch – l’information technology è il vincitore indiscusso di questo periodo (+17,2%), seguito dai consumi direzionali (+16,6%) e materie prime (+11,7%). I peggiori sono stati invece i titoli del comparto utilities (-7,6%), real estate (-3,9%), consumi primari (-2,5%).
Entrando nel dettaglio dei titoli, i migliori sono stati Diamondback Energy, Abiomed, Halliburton
…mentre tra i peggiori svettano Xerox, City Inc, Simon Property