Da tempo si parla di “mutamenti tecnologici dirompenti” che riguardano proprio il comparto finanziario. Da tempo si parla di open banking, una parola che racchiude un nuovo modo di pensare e fare banca. Insomma, l’evoluzione digitale in atto prosegue e rende sempre più necessaria la creazione di un ‘centro di innovazione unico’ per raccogliere le idee, le novità, gli strumenti sotto l’attenta guida di esperti che lavorano quotidianamente su queste tematiche. In Italia Milano, già indiscussa capitale del mondo finanziario e degli affari, si candida ad essere anche la capitale ideale del FinTech. Proprio dal capoluogo lombardo, dove è già presente un ‘FinTech District’ che ha recentemente raggiunto il traguardo di 150 startup (erano 32 nel 2017), potrebbero presto diramarsi tutte le strade dell’innovazione digitale.
Milano, capitale del FinTech: le parole di Visco
A livello istituzionale, a far partire ufficialmente l’iniziativa ‘Milano, capitale del FinTech’ è stato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione delle considerazioni finali durante la relazione di fine anno. “Intendiamo valorizzare la principale piazza finanziaria del Paese, quella di Milano, quale centro di innovazione digitale di respiro europeo – ha dichiarato Visco -. In questa città verrà costituito un luogo dedicato alla sperimentazione, alla selezione dei contributi di esperti e società indipendenti, italiani e internazionali, alla collaborazione con le istituzioni e le università, al dialogo con gli operatori di mercato”.
“Deloitte proprio sulla trasformazione ‘disruptive’ ha incentrato il suo piano di sviluppo, ed è a disposizione per far nascere idee nuove grazie ad un osservatorio privilegiato, con presenza capillare sul territorio, ma che può contare su un network globale presente in quasi 150 Nazioni nel mondo – ha dichiarato Paolo Gianturco, Business Operations & FinTech Leader di Deloitte -. Milano è per noi una delle sedi principali a livello europeo e per il network ci sono in programma importanti investimenti in tecnologie e capitale umano, ma anche per il Paese la città rappresenta la principale piazza finanziaria, che può fare da traino a un centro di trasformazione digitale di respiro europeo”.
La ricetta tech per Bankitalia
Sul tema digitale la Banca d’Italia si muove in più direzioni per affrontare i cambiamenti indotti dall’innovazione tecnologica nei servizi finanziari. “Abbiamo rafforzato il dialogo con gli operatori sia attraverso il nostro innovation hub (canale FinTech) sia nei processi di autorizzazione all’accesso al mercato”, ha affermato Visco che ha poi citato la collaborazione con il ministero dell’Economia e delle finanze nell’ambito del tavolo di confronto tra le autorità in materia di innovazione digitale, partecipando anche all’avvio di un ambiente di sperimentazione di queste attività.
È, inoltre, in fase di costruzione una struttura dedicata a compiti di impulso e coordinamento in materia di FinTech, ma anche di sorveglianza sulla filiera degli strumenti e dei servizi di pagamento al dettaglio. “Questo favorirà – ha spiegato il governatore – la valorizzazione delle complementarità tra l’uso delle banconote, i pagamenti elettronici e i servizi digitali; rafforzerà la capacità di osservazione di fenomeni che potrebbero portare in futuro allo sviluppo di nuove attività e nuovi prodotti”.
E la ripresa del Paese passa anche dagli investimenti in ambito tecnologico. Come ha messo in luce lo stesso Visco “anche nel settore dell’intermediazione finanziaria la crisi sanitaria e le misure di contenimento hanno reso ancora più tangibili i vantaggi delle soluzioni digitali”. Da questo, secondo il governatore, “non potrà che derivarne un’accelerazione degli investimenti in nuove tecnologie, che con il conseguimento delle opportune economie di scala possono essere effettuati a costi più contenuti e con maggiori benefici”.
Articolo di Daniela La Cava, giornalista Brown Editore