Svolta alla Federal Reserve: il successore dell’attuale presidente, Alan Greenspan, potrebbe essere una donna. Lo ipotizza Barron’s, il prestigioso periodico statunitense, notando nel numero in edicola che finora si è parlato solo di “candidati uomini”. La ragione, secondo le fonti vicine all’Amministrazione Bush consultate dal settimanale, sono solo di tipo psicologico, per “evitare di spaventare i mercatifinanziari”, che tradizionalmente – e Wall Street rientra sotto questo profilo a pieno titolo – non gradiscono le sorprese.
Così in un lungo articolo intitolato ‘Madame Chairman’, (‘Signora Presidente’), Barron’s prova a sfogliare la margherita delle pretendenti arrivando alla conclusione che ci sarebbe un gruppo di candidate degne di grande attenzione, con tanto di curriculum ed esperienza accademica o professionale, maturata a Washington o a Wall Street. Tutti nomi di prestigio: come Janet Yellen, presidente della Fed di San Francisco ed ex consigliere economico di Bill Clinton, Alice Rivlin, attualmente al Brooking Institute ed ex vicepresidente dalla Banca centrale Usa sempre su indicazione di Clinton, e di Abby Joseph Cohen, ascoltato guru delle strategie d’investimento di Goldman Sachs con un passato al servizio della Fed.
E poi, Susan Schmidt Bies, governatore della Fed dal dicembre 2001 su indicazione di Bush, Susan Phillips, professore presso la George Washington University ed ex governatore, e Kathleen Cooper, sottosegretario per gli Affari economici al Dipartimento del Commercio.
La task force della Casa Bianca al lavoro sulla questione Fed é guidata dal vicepresidente Dick Cheney e vede il direttore del Consiglio nazionale economico, Allan Hubbard, e il direttore del Tesoro, Joshua Bolten. Il mandato di Greenspan, salvo proroghe, scadrà a gennaio 2006, ma i nomi più accreditati per la successione sono almeno quattro. Si tratta, risultato di una figura bipartisan, di Lawrence B. Lindsey, già coordinatore del Consiglio economico nazionale di Washington nel primo mandato di George W. Bush (ma anche di Bush padre), governatore della Fed nel corso della presidenza Clinton e uomo di fiducia di Reagan durante i primi anni ’80.
La lista dei nomi vede poi in gara economisti di rilievo: Martin Feldstein della Harvard University, Glenn Hubbard della Columbia University e Ben Bernanke, presidente dei consiglieri economici della Casa Bianca, carica affidatagli da Bush dopo essersi dimesso da governatore dell’istituto centrale. Quest’ultimo, nonostante le smentite, sembra essere il nome più gettonato, almeno dai media.