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Alphabet, Facebook e Amazon: 3 esempi di come il Covid cambia le blue chip

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I colossi del mondo internet come Google, Facebook e Amazon hanno guadagno quote di mercato durante l’epidemia di coronavirus.

A cura di Larry Puglia di T. Rowe Price 

I mercati azionari si sono ripresi dai minimi di marzo, dimostrando una certa e incoraggiante resilienza. Sebbene ciò sia positivo, rimaniamo cauti sulle tempistiche della ripresa economica.
La nostra sensazione è che l’attuale crisi potrebbe avere una ricaduta più lunga del previsto. A causa dell’enorme dislocazione nei prezzi, le previsioni sugli utili nel breve termine risultano offuscate per molte società.
Per comprendere meglio le prospettive di lungo termine, abbiamo raggruppato le società del nostro universo di investimento in tre categorie:

■ Categoria 1 – sconfitti sul lungo termine: aziende che sono state impattate negativamente dall’attuale crisi e che potrebbero vedere effetti negativi anche sul lungo periodo.

■ Categoria 2 – beneficiari sul lungo termine: aziende che sono state impattate negativamente nel breve ma che potrebbero godere di potenziali benefici nel lungo periodo, e che potrebbero uscire dalla crisi in una posizione migliore.

■ Categoria 3 – vincitori sul breve e sul lungo termine: un numero ristretto di nomi che stanno beneficiando nel breve termine e che continueranno a vedere effetti positivi anche nel lungo periodo.

Individuare la qualità

Le società in cui vogliamo investire hanno qualità che le rendono avvantaggiate sul lungo periodo, come barriere all’ingresso, scarsità di prodotti sostitutivi, leadership nel settore, potere di stabilire prezzi con fornitori e clienti. Queste caratteristiche sono particolarmente rilevanti per le aziende nella categoria 2, per esempio.

Alphabet e Google: sotto pressione nel breve, ma potenzialmente vincenti nel lungo periodo

I giganti del tech Alphabet (Google) e Facebook sono esempi di società attualmente nella categoria 2. Entrambi sono stati colpiti dalla crisi e hanno sofferto del declino dei prezzi a marzo. Tuttavia, riteniamo che tutti e due potrebbero beneficiare dell’attuale contesto sul lungo periodo.

La principale fonte di utili sia per Google che per Facebook deriva dalla pubblicità online, un’area di spesa che ha visto tagli notevoli nell’attuale contesto, se paragonata ad esempio con la pubblicità in TV che tende ad essere più contrattuale e pagata in anticipo, e quindi più difficile da tagliare.

Nonostante ciò, entrambe le società hanno riportato dati migliori rispetto alle aspettative e i prezzi delle loro azioni si sono rialzati rispetto ai recenti minimi. L’elemento più incoraggiante tuttavia è che la pubblicità online può essere riattivata in modo altrettanto veloce, di conseguenza riteniamo che le società torneranno a investirvi non appena avranno budget sufficiente a disposizione.

Amazon: beneficiaria nel breve e potenzialmente vincitrice nel lungo periodo

La categoria 3 è ovviamente quella in cui vogliamo investire maggiormente, anche se è quella numericamente più ridotta. L’esempio per eccellenza è Amazon: sin dall’inizio della crisi e dopo la chiusura dei punti vendita ha visto una forte accelerazione nella crescita del fatturato. A nostro avviso, tale aumento è destinato ad avere un costo in termini di margini nel breve periodo, in quanto la società non era pronta al sostanziale aumento della domanda.
Tuttavia, riteniamo che questi costi si ridurranno in quanto la società è in grado di aumentare la propria capacity: ha già assunto 175.000 persone in più nei due mesi e mezzo dall’inizio della crisi.

Sul lungo periodo, riteniamo che il brusco aumento del fatturato rallenterà, anche se il cambiamento dei comportamenti dei consumatori potrebbe durare nel lungo periodo, il che permetterebbe ad Amazon di penetrare alcuni importanti segmenti del mercato, come i beni alimentari e di consumo.

Conclusioni

Non esiste una formula magica per individuare le società di qualità con profili di crescita costante, ma sono richiesti molto lavoro, ricerche e analisi dettagliate. E in periodi senza precedenti come oggi, è necessario portare avanti un continuo engagement con i management delle società, rimettere in questione le tesi di investimento per decidere se la strategia di una data azienda funzionerà sul lungo termine.

Sebbene il consensus stimi una ripresa relativamente veloce e a “V” negli Usa, noi siamo dell’idea che questa sarà più probabilmente a “U” e richiederà più tempo del previsto. Ci aspettiamo che molte aziende dovranno rivedere gli utili, il che ci rende cauti sul breve periodo, soprattutto alla luce della rapida ripresa che abbiamo visto nei mercati azionari.
Detto ciò, riteniamo che ci siano interessanti opportunità nell’azionario Usa, soprattutto su un orizzonte di 18-24 mesi.