Viceministro Misani frena su taglio all’Iva: priorità è lavoro
“Sull’Iva siamo già intervenuti. Con il decreto Rilancio abbiamo cancellato per sempre gli aumenti previsti dalle famose clausole di salvaguardia, risparmiando agli italiani una stangata da 20 miliardi di euro nel 2021 e da 27 miliardi l’anno successivo”: è quanto ha affermato il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani (Pd), in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il commento non ha chiuso del tutto, però, alla possibilità di ridurre l’Iva nell’ambito di una più ampia riforma fiscale: “Nessuna opzione va tolta dal tavolo. In autunno, quando discuteremo una riforma fiscale organica da inserire nella prossima legge di Bilancio, discuteremo di tutte le imposte, Iva compresa”.
“Di sicuro dobbiamo alleggerire la spada di Damocle dei versamenti fiscali rinviati a settembre e approvare la legge delega che istituisce l’assegno unico per i figli. In prospettiva la priorità è a mio giudizio tagliare le tasse a chi lavora, a chi fa impresa e alle famiglie con figli a carico”, ha rimarcato il viceministro.
Breaking news
Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.