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(WSI) – La notte scorsa gli argini del lago Pontchartrain, una distesa di acqua salata nei pressi della metropoli di New Orleans, non hanno retto alle inondazioni provocate dal passaggio dell’uragano Katrina e hanno ceduto, provocando l’inondazione dei quattro quinti della città. La città era stata evacuata, ora è sottoposta alla legge marziale contro gli sciacalli che potrebbero approfittare del disastro per svaligiare abitazioni e negozi abbandonati.
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Ma contro altri sciacalli, quelli per così dire “ideologici”, non serve mobilitare l’esercito o la guardia nazionale. Sulla tragedia che ha investito la Louisiana, infatti, invece dell’unanime espressione di solidarietà per chi è stato colpito dalla furia della natura, si è cimentata la versione riveduta e politicamente corretta del vecchio ma sempreverde “piove, governo ladro”. Vittorio Zucconi ha parlato nientemeno che di “vendetta della natura”: in pratica, è tutta colpa di George W. Bush. Se le elezioni le avesse vinte il suo antagonista democratico, par di capire, l’uragano si sarebbe ritirato in buon ordine.
E che dire di un uomo di governo come il ministro dell’ambiente tedesco Jurgen Trittin, che se l’è presa con la mancata ratifica da parte americana del trattato di Kyoto, ed è arrivato a sostenere che l’uragano Katrina dovrebbe “far riflettere la Casa Bianca”? Per la verità è tutta l’estate che la Germania è tormentata da nubifragi e inondazioni catastrofiche, incuranti del fatto che al governo c’è il riflessivo ecologista Trittin.
Le catastrofi naturali esistono e sono sempre esistite, non sono una vendetta divina e tanto meno una ritorsione della Natura offesa con l’uomo per le sue malefatte. E’ una realtà tragica con cui bisogna fare i conti, in Louisiana oggi come con lo tsunami nell’oceano Indiano pochi mesi fa. Solo un tic semplicistico e infondato può ridurre sempre tutto a una dimensione umana che diventa così falsamente ciclopica, seppure in senso negativo e autolesionista. I disastri naturali non sono una novità e nessuno ha dimostrato che oggi siano più frequenti di un tempo, quando non c’era Bush alla Casa Bianca.
Naturalmente gli uomini, i governi, le istituzioni debbono fare quanto possibile per evitare o almeno attenuare i danni, e si può discutere sull’efficacia delle misure di difesa e di prevenzione prese dall’amministrazione americana. Tutto il resto è banalità o cattiva fede: continua a piovere e il governo è sempre più ladro.
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