Fauci mette in guardia gli Usa da nuovo virus in Cina: “potrebbe essere nuova suina”
Mentre il numero di contagiati da Covid-19 tocca nuovi record (10,4 milioni di persone a livello globale), l’epidemiologo statunitense e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, Anthony Fauci, ieri nel corso dell’audizione davanti alla commissione del Congresso, ha messo in guardia gli Stati Uniti dal un nuovo ceppo influenzale trovato in Cina.
Fauci ha osservato che il virus, noto agli scienziati con il codice “G4 EA H1N1”, al momento non ha ancora attaccato l’uomo, ma avrebbe tutto il potenziale per trasformarsi a sua volta in una pericolosa pandemia, simile all’influenza suina del 2009 e di quella 1918, “di cui molti dei nostri virus influenzali presentano ancora tracce”
“Si tratta di un qualcosa ancora in fase di esame. Non è ancora un qualcosa definibile come una minaccia immediata, ma è certamente da tenere d’occhio” ha detto Fauci .
L’influenza suina H1N1, emersa per la prima volta in Messico nell’aprile del 2009, ha infettato 60,8 milioni di persone negli Stati Uniti e almeno 700 milioni in tutto il mondo. Le vittime, secondo l’autorità statunitense CDC, furono tra 151.700 e 575.400.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica americana Pnas, i virus, chiamati G4, sono geneticamente discendenti dal ceppo H1N1 che causò una pandemia nel 2009.
“Hanno tutti i tratti essenziali che mostrano un’alta adattabilità per infettare l’uomo”, scrivono gli autori, scienziati di Università cinesi e del Centro cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Il lavoro presentato è voluminoso: dal 2011 al 2018, sono stati prelevati da maiali 30 mila tamponi nasali in macelli in 10 province cinesi e in un ospedale veterinario, consentendo di isolare 179 virus dell’influenza suina. La maggior parte era rappresentata dalla nuova varietà, che è diventata dominante nei suini dal 2016.
Parlando invece del coronavirus, Fauci ha spiegato che
“potremmo avere 100 mila nuovi casi al giorno negli Stati Uniti se non riusciremo a controllare l’epidemia. Sono molto preoccupato. Dal prossimo mese passeremo a una nuova fase nella sperimentazione del vaccino. Non abbiamo la certezza del risultato, ma siamo ottimisti che troveremo presto un vaccino. Speriamo di avere le dosi disponibili all’inizio del prossimo anno”.
Negli Stati Uniti i contagiati da coronavirus sono 2 milioni e 683 mila, i morti quasi 130 mila. I casi registrano un aumento in almeno 13 stati.