La banca svizzera Ubs, fra gli istituti leader al mondo nel ramo wealth management, ha espresso un parere sostanzialmente favorevole sulla convenienza del nuovo Btp Futura. Il nuovo titolo di stato, che sarà collocato a partire dal prossimo 6 luglio per il solo mercato retail (non saranno ammessi investitori istituzionali), presenta alcune caratteristiche volte a incentivare il più possibile il mantenimento in portafoglio per tutta la durata decennale.
In particolare, destano interesse il premio fedeltà (un extra rendimento per l’investitore che detiene il titolo fino a scadenza) e le cedole progressive, che tendono ad aumentare nel tempo se si decide di non vendere l’obbligazione prima della scadenza. I dettagli li avevamo trattati in questo articolo.
Secondo Ubs queste caratteristiche rendono piuttosto interessante il Btp Futura, a patto che ci si trovi nelle condizioni di non dover vendere il titolo prima della scadenza – fatto che comporterebbe alla rinuncia dei vari premi, incluse le cedole crescenti (step-up).
“I dettagli finali dei prezzi saranno resi disponibili solo al momento del collocamento dei bond”, hanno affermato gli analisti di Ubs, “ma dai documenti ufficiali dell’offerta si evince che gli investitori che detengono un nuovo Btp Futura fino al suo rimborso avranno probabilmente un rendimento totale maggiore rispetto a quelli che detengono un normale titolo italiano a 10 anni”. Questo, in particolare è possibile grazie alla combinazione dei coupon step-up e del pagamento del bonus minimo dell’1% (“premio fedeltà”).
In caso di necessità non dovrebbero presentarsi eccessivi problemi nella vendita del titolo: “La liquidità del mercato secondario potrebbe essere inferiore rispetto alle obbligazioni ordinarie, ma gli investitori dovrebbero comunque essere in grado di venderle a condizioni eque prima della scadenza”, hanno precisato da Ubs.
Rischi di default non cambiano
“Abbiamo ricevuto la conferma dal dipartimento del Tesoro che il Btp Futura si classificherà alla pari e includerà clausole di default uguali a quelle delle obbligazioni della serie Btp, garantendo un identico rischio di default”, hanno rassicurato gli analisti, “l’Italia è nella nostra lista preferita e raccomandiamo di selezionare titoli di stato italiani in euro e dollari nella nostra lista dei titoli obbligazionari”.