Dopo la pausa per la ricorrenza del Labor Day, i listini americani iniziano la settimana in netto rialzo chiudendo ai massimi di diverse ottave. Ad innescare gli acquisti e’ stato in primo luogo il calo dei costi energetici. Una spinta e’ anche arrivata dal comparto dei servizi che ad agosto ha registrato un’espansione. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.36% a 10.589, l’S&P500 l’1.26% a 1.233, il Nasdaq e’ avanzato dello 1.20% a 2.166.
A contribuire al rialzo odierno e’ stata anche la crescente opinione che la Banca Centrale americana nel prossimo incontro non proseguira’ la politica di rialzo dei tassi d’interesse come diretta conseguenza del disastro causato dall’uragano Katrina.
Al momento i tassi a breve sono del 3.5%. Mantenere tale livello significherebbe non incrementare i tassi sui prestiti sia per i singoli individui che per le aziende. Cio’ consentirebbe all’economia americana di poter meglio assorbire i costi senza registrare un rallentamento.
Passando al comparto energetico, il ritracciamento del greggio oggi ha offerto un valido sostegno per il rally dei listini. Il contratto future con scadenza ottobre ha terminato la sessione in ribasso di $1.61 a quota $65.96 al barile, minimo di due settimane. Le pressioni sui prezzi energetici sono derivate principalmente dal riavvio delle operazioni di estrazione e lavorazione degli impianti del Golfo del Messico, rimaste inattive in seguito al passaggio della tempesta che ha colpito violentemente la zona.
A contribuire al selloff sull’oro nero e’ stata anche la comunicazione dell’International Energy Agency, relativa all’apertura delle riserve strategiche per far fronte alla domanda di combustibile. La stessa mossa e’ stata attuata anche dal Governo Usa.
Notizie positive sono giunte anche dal fronte economico. Nel mese di agosto l’indice ISM non manifatturiero e’ salito a quota 65 punti dai precedenti 60.5. Si tratta del piu’ alto livello dall’aprile 2004. Il dato si e’ rivelato anche superiore alle attese degli analisti che si aspettavano una leggera flessione a quota 60. Ricordiamo che una lettura superiore ai 50 punti indica un’espansione dell’attivita’.
Passando alla cronaca societaria, risaltano le performance di McDonald’s, Coca Cola, Home Depot e American Express. Sul colosso dei fast food aveva influito negativamente, nell’ultima settimana, il rincaro del greggio che si pensava potesse cambiare le abitudini degli americani di limitare la spesa per ristoranti. Alla fine della giornata il titolo ha messo a segno un rialzo superiore al 3%.
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Il gigante delle bibite, Coca Cola, e’ avanzato dell’1.5% in seguito ad un upgrade di Banc of America secondo cui il gruppo e’ ben posizionato per una notevole crescita entro il 2006.
In rialzo anche Caterpillar nonostante un downgrade della banca d’affari Merrill Lynch seguito a considerazioni sulla valutazione del titolo e alle previsioni troppo ottimistiche degli investitori sull’impatto che l’uragano avra’ sugli utili del gruppo.
Gli unici titoli del Dow Jones a chiudere la sessione in ribasso sono stati Hewlett-Packard e Microsoft.
Tra gli altri titoli si segnala il ragguardevole rialzo del colosso informatico Apple, salito di oltre il 5%. Stando ad alcune indiscrezioni, la societa’ di Steve Jobs svelera’ in settimana un nuovo prodotto per iPod che estendera’ il servizio di musica digitale portatile.
Sugli altri mercati, l’euro e’ in calo rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2472. In leggero rialzo l’oro. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato 10 centesimi a quota $448.60 all’oncia. In calo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.08% dal 4.03% della sessione precedente.