Alla fine il governo non ha cambiato idea. Dopo il mini rinvio stabilito con il dl Rilancio (per il contribuenti con meno di 250 milioni di euro nel 2019), l’esecutivo non è dunque venuto incontro alle richieste delle categorie per una ripresa generalizzata dei versamenti fiscali a settembre. In totale oltre 4,5 milioni di contribuenti per un gettito stimato di 8,4 miliardi di euro.
Con il mancato rinvio delle scadenze fiscali rischia, secondo Confcommercio, di mettere in ginocchio le imprese già fiaccate dalla crisi di liquidità innescata dal coronavirus. L’allarme arriva da Confcommercio. Il Tesoro però ha confermato la propria linea: con un rinvio si sarebbe rischiato un “grande ingorgo fiscale” a settembre, afferma Antonio Misiani, viceministro del Tesoro, in un post su Facebook, spiegando come strumentalizzare la questione politicamente è assurdo e scorretto.
“Spostare anche i versamenti di giugno (già prorogati al 20 luglio) a settembre creerebbe un grande ingorgo fiscale, in un periodo nel quale tra l’altro i dati puntuali dei versamenti sono necessari per la stesura dei documenti di programmazione economica e finanziaria del governo”.
Ma quali sono queste scadenze?
Oggi lunedì 20 luglio si pagano Irpef, Ires e Irap (saldo 2019 e acconto 2020), l’Iva della dichiarazione annuale, il saldo 2019 della cedolare secca e il primo acconto 2020, il diritto annuale alla Camera di Commercio, l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel secondo trimestre 2020, oltre a imposte e contributi previdenziali e assistenziali sulla base della dichiarazione dei redditi (per titolari di partita Iva e soci di società).
A settembre, poi, riprenderà il versamento delle altre imposte sospese nel periodo dell’emergenza.
Ma non solo il 20 luglio. In realtà è tutto il mese che è pieno zeppo di adempimenti fiscali.
Così il 27 luglio bisogna trasmettere gli elenchi Intrastat del II° trim. 2020 e mensili di giugno 2020 mentre il 30 luglio scade il versamento delle imposte dovute sulla base della dichiarazione dei redditi soggetti diversi dai titolari di partita Iva con maggiorazione dello 0,4%.
Il mese si chiude il 31 con la scadenza della presentazione del modello per il rimborsi Iva trimestrale e quello per le operazioni effettuate con l’estero nel II° trimestre 2020.