L’attuale crisi sanitaria globale porta in evidenza, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, della necessità di guidare anche i mercati dei capitali a favore di uno sviluppo sempre più sostenibile e responsabile del pianeta.
Ci troviamo in un contesto che richiede alle società di gestione un forte impegno nelle loro aree di competenza per favorire un cambiamento virtuoso nei comportamenti delle aziende e dei governi.
In prima fila in questo impegno c’è Pimco, leader mondiale nella gestione degli investimenti sui mercati obbligazionari. Ricopre infatti un ruolo attivo di importanza massima tenuto conto che proprio i mercati obbligazionari hanno un valore significativamente maggiore rispetto a quelli azionari e la natura ricorrente dell’emissione di debito per finanziare progetti. Un insieme di fattori che porta gli investitori nel reddito fisso come Pimco a essere una forza significativa nel guidare un cambiamento sostenibile.
Ma come lo si fa nella pratica? Ce lo spiega Scott Mather, cio US Core Strategies della società di gestione che in questa intervista descrive l’impegno messo costantemente in campo da Pimco nel trasformare i buoni propositi legati ad un approccio Esg in concrete e misurabili azioni a impatto positivo sulla società in cui noi tutti viviamo.
Quali sono i principi che vi guidano nell’essere investitori che spingono la società moderna verso l’applicazione di comportamenti virtuosi in termini di sostenibilità e responsabilità degli emittenti?
“Siamo fermamente convinti del potere dell’engagement, cioè di un impegno attivo, con gli emittenti di obbligazioni, che siano corporate o emittenti sovrani, per spostare l’Esg da semplice retorica all’azione.
In Pimco l’azione di engagement avviene fin da prima che una società decide di attuare un progetto di emissione obbligazionaria. Con molte società, in particolare, collaboriamo attraverso il Global Compact delle Nazioni Unite, l’Ungc, già da diversi anni, soprattutto per quanto riguarda il loro impegno nei confronti delle energie rinnovabili. Alcune di loro le abbiamo anche invitate a partecipare al nostro recente simposio Ungc sulle obbligazioni Sdg, cioè legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, ospitato presso gli uffici Pimco di Newport Beach e organizzato proprio per incoraggiare le società a emettere obbligazioni Sdg-linked”.
Avete già raccolto risultati di questo impegno a livello di sensibilizzazione di emissioni a favore degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu?
“Certo. Ad esempio, alla fine del 2019, abbiamo accolto con soddisfazione l’emissione da parte di una delle società coinvolte attraverso il Global Compact di un’obbligazione quinquennale legata agli Sdg in dollari. Emissione poi seguita da un’obbligazione multi-tranche dello stesso tipo in euro. Si tratta di uno strumento unico nel suo genere in cui i proventi sono utilizzati per scopi aziendali generali e i futuri pagamenti delle cedole sono collegati alla capacità di perseguimento della loro strategia di crescita responsabile, con un aumento della cedola – e quindi del costo per l’emittente – di 25 punti base nel caso in cui gli obiettivi di sostenibilità tra quelli degli Sdg non dovessero essere raggiunti”.
Andando più nel dettaglio, come incoraggiate in una società il perseguimento di un impatto positivo delle loro emissioni obbligazionarie?
“Pimco collabora con le società non solo prima ma anche dopo l’emissione di un titolo. Lo facciamo con l’obiettivo di stimolare e ottenere una rapportistica dettagliata della ripartizione dell’uso dei proventi del bond, delle emissioni di carbonio evitate e del miglioramento del livello delle attività delle emissioni stesse a livello dell’impresa nel suo complesso. E non è tutto. Verifichiamo che l’emittente abbia una sempre più ampia strategia di sostenibilità per mitigare i rischi legati all’impatto ambientale, alla biodiversità, all’etica degli affari, al capitale umano, al governo societario e ai rapporti con le comunità.
Devo dire che le società così coinvolte ci forniscono risposte soddisfacenti alle nostre domande, dimostrando un forte slancio in termini di integrazione della sostenibilità nella sua strategia aziendale e di governance. Prevediamo di continuare a collaborare con gli emittenti anche dopo la pubblicazione dei loro rapporti di sostenibilità e delle rendicontazioni delle obbligazioni verdi”.
E sull’azione specifica di sensibilizzazione degli emittenti ai rischi Esg, qual è il vostro approccio con le società?
“Sempre un approccio attivo tramite l’engagement. Ad esempio, tra le nostre azioni c’è anche chiedere agli emittenti di chiarire le proprie posizioni in merito alle politiche di deforestazione e alle politiche di approvvigionamento sostenibile. In particolare, incoraggiamo l’uso della certificazione, i sistemi di tracciabilità e l’impronta di tutte le risorse usate nelle aziende. Gli emittenti sempre più ci rispondono condividendo informazioni dettagliate sui propri impegni di sostenibilità, sui risultati degli audit di terzi sui fornitori, sulle certificazioni ottenute anche tramite verifiche geospaziali e tracciabilità.
E noi continuiamo a condividere con loro le nostre aspettative sui cambiamenti climatici al di là delle informazioni relative al Carbon Disclosure Project (Cdp), compresa l’importanza di stabilire un obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio che copra l’intera catena del valore”.
Tra gli emittenti ricoprono un peso rilevante quelli non corporate, ovvero quelli sovrani, come i governi. Come avviene l’engagement con queste controparti?
“Pimco porta avanti un continuo dialogo coi governi a livello internazionale. Soprattutto con quelli la cui economia ha impatto sul clima del pianeta, stiamo facendo la nostra parte per incoraggiarli lungo il loro percorso verso la sostenibilità ambientale. In particolare per quei Paesi il cui sviluppo economico si basa su industrie estrattive.
Su alcuni di questi, sebbene vi siano ancora ulteriori spazi di miglioramento su una serie di fattori chiave Esg, siamo incoraggiati a procedere con l’engagement dai risultati significativi che stanno evidenziando le loro agende per la sostenibilità ambientale, basate su obiettivi decennali di riduzione delle emissioni e di zero disboscamento per il 2030 e su imposte sulle emissioni di carbonio”.
L’obiettivo della riduzione delle emissioni di carbonio nel pianeta, quanto è centrale nel vostro approccio Esg?
“È fondamentale. Nel contesto dell’iniziativa CA100 +, Pimco ha co-guidato l’impegno di un grande emittente corporate insieme ad altri investitori per incoraggiarlo a perseguire ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio e allineare la sua divulgazione con le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures, in sigla Tcfd. Il risultato? L’azienda ha rafforzato in maniera marcata la governance climatica e l’impegno sul fronte delle emissioni di carbonio”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di luglio-agosto del magazine Wall Street Italia.