Oms, scuole: non è luogo principale di contagio ma in Germania chiusi già 100 istituti
Mentre in Italia ci continua a discutere sulle modalità con le quali le lezioni scolastiche potranno riprendere a settembre, l’Organizzazione mondiale della sanità è intervenuta per moderare i timore sui possibili rischi di contagio all’interno delle scuole.
Questo giudizio, tuttavia si affiancherebbe a crescenti evidenze scientifiche secondo le quali i bambini potrebbero comunque essere un veicolo di contagio del Covid-19, nonostante manifestino raramente i sintomi della malattia.
“Ci sono anche sempre più pubblicazioni che si aggiungono alle precedenti evidenze che suggeriscono come i bambini giochino un ruolo nella trasmissione [del coronavirus], anche se quest’ultima, finora, è più collegata agli incontri sociali”, che alle lezioni in classe, ha affermato Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa presso l’Oms, nel corso di una conferenza stampa. Le scuole, non sarebbero, dunque un “main contributor”, ovvero un ambiente di primaria importanza, nella diffusione del coronavirus.
Se, da un lato, i soggetti più anziani dovrebbero proteggersi tramite il vaccino influenzale (che permette di ridurre possibili confusioni fra Covid e influenza) “i giovani, che non necessariamente saranno a rischio di morte… ad un certo punto saranno in più stretto contatto con la popolazione anziana, in particolare con l’arrivo dell’inverno”, ha detto Kluge.
Una sfida per le prossime settimane
Capire come gestire le misure di sicurezza anti-Covid fra i soggetti più giovani della popolazione è “una delle incognite” che vedono coinvolti gli studiosi, “ma sicuramente è fra le massime priorità per i responsabili politici dell’Organizzazione mondiale della sanità”, ha aggiunto l’esponente dell’Oms.
Quella della riapertura delle scuole è stata citata da Kluge come una delle maggiori sfide che i Paesi europei si troveranno a dover affrontare nelle prossime settimane, insieme all’arrivo dell’influenza stagionale: anche per queste ragioni il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale“è un momento delicato… per cui ‘attenzione’ è la parola-chiave”.
Sul fatto che le scuole potrebbero essere ambienti meno rilevanti nella trasmissione del contagio era arrivata qualche evidenza anche da uno studio condotto in Sassonia e pubblicato nel mese di luglio: l’university Hospital di Dresda aveva sottoposto a test sierologico 1.500 bambini e ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni e 500 insegnanti provenienti da 13 scuole della città di Dresda. Soltanto 12 campioni erano risultati positivi al test sugli anticorpi, appena il 6%.
In Germania sono già state chiude più di 100 scuole
Nonostante le rassicurazioni dell’Oms in Germania, dove l’anno scolastico è iniziato il 3 agosto, sono già state chiuse oltre 100 scuole a seguito di nuovi casi di contagi. Gli alunni sono tornati in classe in 9 Lander su 16, ma, purtroppo con cadenza quotidiana, si effettuano chiusure parziali o totali degli istituti, con conseguenti problemi per lo svolgimento delle lezioni.
Attualmente circa 350 insegnanti e 6.000 studenti sono stati posti in quarantena, in quanto il numero di contagi tra i banchi è in crescita e si attesta a circa 500 infetti.