Più che triplicato (+226%) il fabbisogno dello Stato nei primi 8 mesi
Il fabbisogno del settore statale nei primi otto mesi dell’anno in corso è stato pari a circa 106.000 milioni, in aumento di circa 73.500 milioni rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2019: è quanto ha comunicato il Mef in una nota, dalla quale risulta un aumento del fabbisogno di circa il 226%. Un risultato al quale non possono che essere ricondotte le molteplici spese dovute al contrasto della pandemia di coronavirus.
Nel solo mese di agosto, ha fatto sapere via XX Settembre, il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 3.500 milioni, in peggioramento di circa 1.300 milioni rispetto al risultato del corrispondente mese dello scorso anno (-2.239 milioni)
“Nel confronto con il corrispondente mese del 2019, il saldo ha risentito della maggiore spesa delle Amministrazioni pubbliche per l’erogazione delle prestazioni previste dai provvedimenti legislativi emanati al fine di contenere l’emergenza Covid-19. Tale spesa è stata parzialmente compensata da un lieve aumento degli incassi fiscali”, ha commentato il Mef nel suo comunicato.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.