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(WSI) – “Domenica con le primarie si è visto che tutto il sistema delle banche è in mano a loro”. Lo dice il premier Silvio Berlusconi, prendendo la parola al convegno di “liberal” dopo l’intervento del ministro dell’Udc Carlo Giovanardi, che aveva posto la questione della riforma della par condicio e della capillarità sul territorio della sinistra. Quanto alle parole del premier, il riferimento molto probabilmente è ai numerosi banchieri che domenica si sono recati alle urne del centrosinistra.
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Ma il premier insiste anche sull’economia. “Non so cosa possiamo inventarci per far capire che l’economia non va così male, soprattutto che i dati del Pil non sono credibili”. Silvio Berlusconi torna a prendere la parola all’assemblea costituente del partito unitario per spiegare che “i dati dell’Istat non rappresentano la vera situazione economica italiana”. Certo, premette il premier, “ci sono i poveri che sono un po’ più poveri, mentre chi aveva soldi ne ha un po’ di più perchè le borse sono cresciute, i commercianti hanno lucrato, ma che possiamo fare come governo con i mille e rotti miliardi di euro che abbiamo? diamo i libri a chi ne ha bisogno e inventiamo altre cose”.
Berlusconi ribadisce che per la nostra economia “ci sono segnali postivi, aumenta la fiducia delle imprese e delle famiglie ma urtiamo contro un disfattismo montato dalla sinistra e dai media”. “C’è una bella notizia – aggiunge il premier commentando le previsioni dell’Isae – che arriva sui telefonini secondo la quale anche per il terzo trimestre c’è una crescita del Pil dello 0,7%, che ci porterebbe ad un buon fine anno”.
Il premier si sofferma soprattutto riguardo alla manifestazione fatta da diversi artisti contro i tagli alla cultura: “E’ passata l’idea che sono stati fatti dei tagli alla cultura: la Scala di Milano ha quasi mille persone quando invece ne basterebbero quattrocento e hanno pagamenti da artisti. Un ballerino – racconta Berlusconi – che finisce di lavorare a 40 anni continua a ricevere lo stipendio fino a 65 anni. Siamo in una situazione di impossibilità operativa totale. Così come abbiamo ereditato la montagna del debito pubblico, io per esempio ho ereditato 4.800 persone a Palazzo Chigi. Ora – conclude Berlusconi – sono 3.300, non ho licenziato nessuno ma ho trasferito persone ad altri ministeri”.
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