Esordio volante per il Chicago Board of Trade, la holding che gestisce il principale mercato al mondo per scambio di merci e contratti a termine (future e opzioni), vola al Nyse mettendo a segno un rialzo del 49% a 80,3 dollari a fronte del prezzo di collocamento di 54 dollari già ritoccato rispetto alla forchetta indicata di 45-49.
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Già in apertura il titolo è schizzato del 50% a quota 80 dollari, dopo voluti sostenuti, nonostante la vendita di appena 3,19 milioni di azioni pari al 6% del capitale. Dopo un massimo di 86,75 dollari, i valori si sono assestati per chiudere la prima seduta di scambi a 80,3 dollari, con scambi per 5.848.600 di pezzi. Il risultato del Cbot è migliore di quello registrato al debutto da un altro grande mercato di future, il Chicago Mercantile Exchange Holdings (Cmeh), che nel dicembre del 2002 segno’ un incremento del 10%. Un apprezzamento continuato nel tempo tanto che una azione Cmhe vale ora 326 dollari contro i 35 dollari del collocamento.
L’apertura al pubblico del capitale, avvenuta a 157 anni dalla sua fondazione, fa superare al Cbot anche i timori della vigilia per la bancarotta della Refco, il principale broker indipendente di materie prime e future. La società, che ha già provveduto alla dismissione di importanti asset in portafoglio, sta tentando la via della protezione del Chapter 11 per evitarela liquidazione.