Il vaccino contro il coronavirus potrebbe ricevere l’approvazione delle autorità americane entro l’anno o all’inizio del 2021, ma la pandemia si concluderà solo nel 2022. E’ questa la previsione formulata da Bill Gates, secondo il quale questo autunno, proprio perché un vaccino ancora non sarà disponibile, presenterà notevoli rischi dal punto di vista sanitario.
“Se non avremo interventi il numero dei morti, anche negli Usa, tornerà ai livelli della primavera”, ha dichiarato Gates in un’intervista rilasciata a La Stampa, “la notizia buona è che abbiamo diversi vaccini promettenti, e potrebbero ricevere l’autorizzazione all’uso di emergenza dalla Fda o dalla Mhra entro fine anno, o certamente all’inizio del prossimo. Mi aspetto che due o tre l’avranno”.
I danni del Covid-19 ha sottolineato l’imprenditore e filantropo, sono stati ingenti, anche sulla disuguaglianza: “l’impatto sulla salute è un passo indietro di 25 anni e la povertà estrema è cresciuta del 7%”.
Vaccino: priorità per i Paesi a basso reddito
La Gates Foundation ha donato oltre 350 milioni di dollari per sostenere “la risposta globale al Covid-19”, si legge sul sito ufficiale; parte di questa cifra è stata destinata a finanziare lo sviluppo di vaccini contro il virus e per favorirne la distribuzione nei Paesi a basso reddito, quando quest’ultimo sarà sul mercato.
Su quest’ultimo punto il fondatore di Microsoft ha tenuto a precisare che “l’accesso” al vaccino “farà la differenza. Secondo gli studi dalla Northeastern University, se i primi due miliardi di dosi andranno solo ai Paesi ricchi, avremo il doppio dei morti“, ha affermato Gates. “Lavoriamo con produttori [di vaccini] anche nei Paesi in via di sviluppo, tipo il Serum Institute in India”, ha precisato, “se saranno efficaci, anche con un livello di vaccinazione del 60% fermeremo la diffusione esponenziale della malattia. Il prossimo anno porteremo giù il numero dei morti, e nel 2022 la pandemia finirà”.