L’approvazione di un vaccino anti-Covid in Europa o negli Usa potrebbe innescare un “bonus” del 2% per la crescita economica europea e del 3% per quella statunitense, ma questo non significa che a beneficiarne in Borsa saranno tutti i settori.
E’ quanto si legge in una nota di analisi pubblicata da Goldman Sachs, che, in sintesi, suggerisce di effettuare una rotazione all’interno del portafoglio in modo da alleggerirlo da alcune componenti che hanno performato molto nei mesi della pandemia e, contemporaneamente, arricchirlo di alcune altre finora assai danneggiate.
“Ci si potrebbe aspettare che il vaccino sia un evento positivo in assoluto per l’intera economia. Tuttavia, troviamo che il comparto digital economy e il paniere ‘stay-at-home’ mostrino correlazioni negative di rendimenti assoluti con le prospettive di un vaccino”, hanno scritto gli analisti di GS, “in altre parole, questi settori potrebbero registrare rendimenti negativi in seguito a una notizia positiva sui vaccini, oltre a sottoperformare il resto del mercato”.
In particolare, a beneficiare dell’introduzione del vaccino (o meglio, dell’autorizzazione ufficiale da parte degli enti preposti) sarebbero le azioni Value (caratterizzate da un rapporto prezzi utili contenuto) e il comparto dei titoli ciclici (riferito a titoli le cui quotazioni tendono a muoversi nella stessa direzione del ciclo economico).
“La correlazione dei rendimenti azionari con le prospettive di un vaccino suggerisce che Value e ciclici dovrebbero sovraperformare Growth e difensivi in Europa. In termini di settori, energia, beni di consumo voluttuari e finanziari dovrebbero sovraperformare i settori sanità, beni di consumo e tecnologia”.
“In effetti, una soluzione medica accelererà il percorso verso la normalizzazione economica, che riteniamo aumenterà gli utili e i prezzi delle fette di mercato più cicliche. Questo potenziale miglioramento della crescita economica dovrebbe stimolare l’inflazione e aumentare i tassi a lungo termine”, ha scritto Goldman.
“Ciò penalizzerebbe i titoli Growth, che sono asset di lunga durata (cioè, paghiamo oggi per forti flussi di cassa futuri). Le azioni value hanno la durata più breve; quindi dovrebbero sovraperformare all’aumentare dei tassi di sconto”.