Elezioni Usa, con positività di Trump e voto per posta aumenta volatilità mercati
La notizia della positività di Donald Trump al coronavirus e l’incremento dei contagi negli Stati Uniti potranno aumentare la volatilità sui mercati nelle prossime settimane.
Secondo Paul O’Connor di Janus Henderson Investors, “la risposta iniziale dei mercati finanziari all’annuncio di venerdì è stata quella di vendere gli asset rischiosi, ma il sentiment si è ripreso più tardi e il tono positivo è continuato oggi nel trading asiatico ed europeo. Mentre alcuni commentatori interpretano la ripresa del sentiment degli investitori come il riflesso di un maggiore ottimismo sulla salute del presidente, noi riteniamo che gli investitori stiano sempre di più prezzando la vittoria dei democratici nelle elezioni di novembre. Anche se si è trattato solo di un giorno, la brusca rotazione del mercato azionario statunitense di venerdì dal growth al value ha mostrato tutti gli elementi caratteristici del cosiddetto blue wave”.
Gli analisti di Cassa Lombarda evidenziano poi che la positività di Trump influenzerà la campagna elettorale soprattutto se, unito all’accelerazione dei contagi, porterà ad un utilizzo elevato del voto per posta che potrebbe richiedere diversi giorni oltre il 3 novembre per lo spoglio.
Chi vota per posta alle presidenziali Usa?
Secondo quanto evidenzia l’istituto per gli Affari Internazionali il voto anticipato per posta negli Usa è una prassi sempre più diffusa ed è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni, passando dal 20% del 2004 al 40% del 2014.
Attualmente 38 Stati più il District of Columbia prevedono la possibilità di votare per posta. In cinque di questi (Oregon, Colorado, Hawaii, Washington, Utah) ciascun elettore riceve automaticamente la scheda da compilare per posta o via email.
Negli altri Stati la situazione è più complessa. Alcuni richiedono una motivazione per il voto anticipato, come ad esempio lo stato di malattia o la domiciliazione in uno Stato diverso da quello in cui si è residenti, ma la maggior parte di essi (29) ammettono il no-excuse absentee voting.
Ogni elettore che ne fa richiesta riceve per posta la scheda elettorale, vota il suo candidato, firma la scheda e la inserisce nella buca delle lettere, senza pagare francobolli o inserire il destinatario (la scheda è contenuta in una busta precompilata).
Le schede vengono poi scrutinate man mano che arrivano. E’ possibile spedire la scheda fino al giorno del voto e per questo motivo lo scrutinio potrebbe durare di più rispetto alle precedenti tornare elettorali.
Le paure di Trump
Secondo Trump, l’uso su scala nazionale del voto anticipato favorirebbe i democratici e così la critica del presidente è diventata la posizione ufficiale del suo partito: no al voto postale a novembre.
Di recente Trump è tornando ad attaccare il voto per corrispondenza anche su Twitter. “Con l’enorme quantità di schede elettorali non richieste ma inviate agli elettori quest’anno, il risultato delle elezioni del 3 novembre non sarà mai determinato in modo preciso” ha ammonito Trump che poi ha precisato “Gli stati dovrebbero smetterla di inviare le schede elettorali e dovrebbero chiedere agli elettori di andare alle urne.”
Secondo diversi osservatori Trump avrebbe invece tutto l’interesse a incoraggiare il voto per posta. Come ha ricordato il magazine Atlantic il voto per posta è particolarmente diffuso fra gli elettori più anziani che vivono fuori dalle città, che tendono a votare per il Partito Repubblicano.