Bollette luce e gas: il vademecum per evitare le truffe
Crescono le tariffe di luce e gas e per risparmiare qualcosina gli italiani si attivano per cambiare operatore energetico ma il rischio di truffe è dietro l’angolo.
Secondo una recente indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, il 61% degli intervistati ha dichiarato di voler tagliare la bolletta elettrica mentre poco meno, il 52%, vorrebbe ridurre quella del gas.
Per evitare che gli italiani alla ricerca di un nuovo operatore energetico cadano vittima di raggiri, Facile.it ha redatto un breve vademecum per riconoscere i principali pericoli e mettersi al riparo dai tentativi di truffa.
Truffe sulle bollette: come evitarle
Il vademecum ricorda in primis che, in caso di cambio operatore, è bene porre attenzione a come il presunto addetto si interfaccia con noi: prima di tutto deve qualificarsi in modo tale che se ne possa verificare l’identità e l’effettiva appartenenza allo staff dell’azienda indicata.
E’ bene poi rifiutare nel momento in cui qualcuno dovesse suonare il campanello senza un appuntamento chiedendo di entrare.
Più di 1 volta su 2 (60% dei casi) inoltre, come emerge dalla ricerca di mUp Research, il motivo che spinge i clienti a cercare un nuovo fornitore di luce e gas è la ricerca di un prezzo migliore rispetto a quello che si sta pagando.
I truffatori in tal caso cercano di convincere gli utenti che l’azienda con cui si ha in essere il contratto, stia per aumentare le tariffe applicate o che sia ormai prossima al fallimento, portando a danni economici e pratici molto gravi.
In questo caso, il consiglio più importante è quello di non farsi mai prendere dalla fretta.
Qualsiasi proposta ci viene fatta deve essere accompagnata da un contratto scritto. In tal caso il consiglio è verificare, grazie anche agli sportelli di aiuto dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), sia la correttezza delle informazioni offerte, sia che la società proponente abbia l’autorizzazione ad operare e sia regolarmente riconosciuta dall’autorità.
Poi occhio ai codici! In cima ad ogni bolletta si trova sempre lo stesso codice alfanumerico, si chiama POD per l’energia elettrica e PDR per il gas, che, identifica in modo univoco la fornitura e, in qualche maniera, è ciò che protegge la vostra utenza. L’operatore che fornisce l’energia non ci chiede il codice POD o PDR perché dovrebbe già conoscerlo.
Occhio poi ai contratti telefonici: non rispondere mai con monosillabi o frasi troppo semplici, (Sì, No, Lo confermo) se dovessero chiamare da un call center .
Attenzione particolare anche quando si riceve la bolletta: non occorre limitarsi a guardare l’importo da pagare, ma anche le voci che concorrono al totale e se appaiono diciture come “cessazione contratto” è bene contattare subito il fornitore e, se il caso, sia l’autorità Garante della concorrenza sia l’Arera.
Infine chi è già caduto nella trappola, per ingenuità o distrazione, non si perda d’animo.
Come rimediare? E’ bene in primo luogo inviare formale reclamo nel caso in cui si possa dimostrare che la firma sul contratto non è vera o è stata estorta con l’inganno.
Inoltre si può recedere dal contratto senza alcuna penale o obbligo di dare motivazione avvalendovi del cosiddetto “diritto di ripensamento” entro massimo 14 giorni dalla firma dell’accettazione della proposta se si tratta di una vendita a domicilio o dall’invio della conferma scritta o della registrazione della conferma vocale con ricezione dei codici di accesso al sito del venditore se la vendita è avvenuta tramite telefono.
Nel caso in cui, invece, il nuovo fornitore ometta di comunicare le modalità di esercizio del diritto di ripensamento il termine sarà di 12 mesi.