Brexit: Ue propone negoziati a oltranza, ma Johnson potrebbe far saltare intesa
Nulla di buono sul fronte della Brexit. Nel primo giorno Consiglio europeo, iniziato ieri e che si concluderà oggi 16 ottobre a Bruxelles, gli Stati membri hanno chiesto alla Commissione di prepararsi ad uno scenario di uscita della Gran Bretagna senza accordo.
Mentre il capo negoziatore Ue Michael Barnier si è detto pronto a “negoziati a oltranza” per raggiungere un accordo post-divorzio, Boris Johnson deciderà oggi se abbandonare i colloqui commerciali, dopo che i leader del blocco si sono rifiutati di dargli segnali chiari che desiderava per rimanere al tavolo dei negoziati.
Il primo ministro britannico aveva anticipato che il vertice dei leader dell’UE di questa settimana sarebbe stato il banco di prova per un possibile accordo. Ma quello che è emerso nel primo giorno di summit è stato valutato dalla Gran Bretagna come “deludente”
Dal canto suo, Barnier ha spiegato:
“Siamo uniti e determinati ad arrivare ad accordo ma non a qualunque costo. La parità di condizioni è essenziale perché garantisce, ad esempio, parità di standard di produzione industriale con il Regno Unito. Senza parità di standard non c’è accesso nel mercato Ue senza dazi o quote perché questo metterebbe in pericolo i nostri posti di lavoro”
Posizione condivisa da tutti i leader:
“Bisogna stringere i tempi, vogliamo un accordo e lavoreremo fino all’ultimo istante per questo, ma che sia equo ed equilibrato. Quindi non un accordo a tutti i costi”, ha commentato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Barnier ha inoltre annunciato che per trovare un accordo “da lunedì sarò a Londra per tutta la settimana e anche nel fine settimana, se necessario”, “la settimana successiva saremo a Bruxelles, almeno questa è la mia proposta”, ha detto il capo negoziatore Ue, chiarendo che le prossime settimane ci sarà “un negoziato a oltranza” con il Governo britannico.
Ue propone negoziati ad oltranza ma non ad ogni costo
L’Unione europea è dunque pronta a negoziare e ha una chiara preferenza per un accordo ma resta ferma sui punti di negoziato che riguardano la parità di trattamento, il mercato unico, la pesca e la governance, hanno fatto trapelare trapelare fonti europee, assicurando che tra i leader prevalgono la solidarietà e l’unità.
Nel documento approvato dai leader, si legge:
“Il Consiglio europeo ricorda che il periodo di transizione terminerà il 31 dicembre 2020 e rileva con preoccupazione che i progressi sulle questioni chiave di interesse per l’Unione non sono ancora sufficienti per raggiungere un accordo”, spiegano i leader nel testo, rinnovando l’invito Barnier a “proseguire i negoziati nelle prossime settimane” e chiedendo “al Regno Unito di compiere i passi necessari per rendere possibile un accordo”. Il Consiglio europeo invita quindi “gli Stati membri, le istituzioni dell’Unione e tutte le parti interessate a intensificare il loro lavoro sulla preparazione e disponibilità a tutti i livelli” e a prepararsi “per tutti i risultati”, compreso “quello del mancato accordo”. Su quest’ultima possibilità “si invita la Commissione, in particolare, a prendere in considerazione tempestivamente misure di emergenza unilaterali e limitate nel tempo che sono nell’interesse dell’Ue”.