La forma di governo statunitense è tipicamente presidenziale e prevede una separazione dei poteri netta fra i due rami del parlamento e la presidenza della Repubblica. Questo aspetto assume una forte importanza nel trattare la durata e il funzionamento del mandato presidenziale, in quanto non di rado avviene che il colore politico delle due camere non corrisponda con quello del presidente.
Elezioni Usa presidenziali e parlamentari
Quest’ultimo viene eletto ogni quattro anni, un anno in anticipo rispetto a quanto avviene, ad esempio, per le elezioni politiche italiane, che hanno scadenza quinquennale.
A metà del mandato presidenziale la Camera dei rappresentanti, il ramo basso del parlamento viene rinnovato: ciò avviene, infatti, ogni due anni.
Il Senato federale americano, infine, viene eletto con una scadenza più lunga rispetto allo stesso mandato presidenziale: ogni sei anni. Tre scadenze diverse, insomma, che aprono spesso scenari di aperta conflittualità sia in seno al parlamento americano sia fra quest’ultimo e la Casa Bianca.
I progetti di tipo legislativo, infatti, debbono essere necessariamente approvati dalle due camere: al presidente spettano poteri di tipo normativo in ambito emergenziale e di sicurezza. Il presidente Donald Trump, com’è noto, ha fatto ampio uso di questi poteri attraverso lo strumento dell’ordine esecutivo. Fra 2017 e 2020 ne sono stati approvati ben 192; per fare un confronto, il presidente Obama nell’arco dei due mandati ne aveva emessi 276.
La netta separazione fra assemblee legislative e potere esecutivo, in ossequio ai principi classici della repubblica presidenziale, impedisce al parlamento la possibilità di “togliere la fiducia al governo” o al presidente.
Il mandato politico del presidente americano arriva sempre al termine, a meno che non venga approvata una procedura di impeachment a suo carico per gravi violazioni costituzionali. Anche questo è stato uno scenario che, negli anni della presidenza Trump, si è materializzato di fronte agli occhi degli americani.
In particolare, a inizio 2020, il voto contrario del Senato, a maggioranza repubblicana, ha impedito la destituzione di Trump, già giudicato colpevole di abuso di potere dalla Camera dei rappresentanti (qui una ricostruzione della vicenda). Quest’esperienza ha confermato quanto sia difficile condurre in porto una messa in stato d’accusa nel sistema politico americano. In Italia, per fare un confronto, tale giudizio viene espresso dalle camere a seduta comune e non dalle singole votazioni di Camera e Senato.