Ripartono oggi i negoziati commerciali tra Regno Unito e Unione europea. Dopo il nulla di fatto degli incontri durante il Consiglio Europeo, le parti proveranno a superare gli ostacoli per definire un accordo post-Brexit.
La fase iniziale dei negoziati sarà a Londra, dal oggi fino al 25 ottobre, e proseguiranno a Londra o a Bruxelles, o via videoconferenza, a seconda anche di quanto consentirà situazione del Covid-19.
Oggi, quindi, il team negoziale europeo sarà a Londra, conferma su Twitter il portavoce della Commissione Ue sulla Brexit, Daniel Ferrie. I due capo negoziatori, Michel Barnier e David Frost, hanno fissato alcuni principi per la ripresa delle trattative, che saranno “intensificate”, col lavoro anche nei weekend.
“Chiaramente ci sono ancora delle differenze significative tra le nostre posizioni sui temi più difficili ma siamo pronti a vedere se è ancora possibile riavvicinare le posizioni con l’Ue attraverso delle trattative intense”, ha indicato in una nota un portavoce del primo ministro inglese Boris Johnson.
Colloqui arenati su tre temi
I colloqui si stanno arenando su tre questioni: la parità di condizioni per le imprese, il varo di un meccanismo per la soluzione delle controversie e l’accesso alle acque britanniche per la pesca. Su ciascuno di questi punti Londra mostra di non voler recedere di un millimetro e propone scenari ispirati da altre realtà. Ma per il capo negoziatore europeo Michel Barnier non è possibile applicare semplicemente modelli di altri Paesi.
Ieri, il capo negoziatore dell’UE Michel Barnier, ha riportato un po’ di ottimismo in una trattativa che sembra in salita.
“Nonostante le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, un accordo è a portata di mano se entrambe le parti sono disposte a lavorare in modo costruttivo, se entrambe le parti sono disposte a un compromesso e se siamo in grado di fare progressi nei prossimi giorni sulla base di testi legali e se saremo pronti nei prossimi giorni a risolvere i punti critici, gli argomenti più delicati», ha detto al Parlamento europeo. Dichiarazioni che hanno ridato un po’ si slancio alla sterlina.