Esg è senza dubbio uno degli acronimi del momento. Sta per Environmental, Social, Governance e viene utilizzato in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguono gli obiettivi della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance, per l’appunto. L’attenzione crescente alla sostenibilità sta cambiando anche i contorni della finanza. Non a caso a inizio anno Larry Fink, co-fondatore, ceo e presidente di BlackRock, nella sua lettera ai CEO, ha avvertito che è necessaria “una fondamentale riorganizzazione della finanza”. Tra le sfide più urgenti in tema di sostenibilità c’è quella del cambiamento climatico. Per Fink, considerato il ‘re degli investitori’, i rischi d’investimento dovuti al cosiddetto climate change comporteranno, infatti, una notevole riallocazione del capitale, cosa che a sua volta avrà un profondo impatto sul prezzo per il rischio e per le attività in tutto il mondo. Motivo per cui la sostenibilità è diventata un nuovo standard d’investimento in BlackRock.
Un’anima sostenibile. Un numero crescente di aziende in tutto il mondo ha già adottato e implementato un ampio ventaglio di pratiche di sostenibilità come risposta alle sfide emergenti e alle aspettative degli stakeholder. Questi sforzi hanno portato a una proliferazione di dati e rating a disposizione degli investitori per aiutarli a integrare le performance ESG nelle loro scelte di allocazione del capitale. Di fatto, integrare i criteri ESG nelle valutazioni delle analisi di investimento degli asset manager è diventata una pratica sempre più diffusa. Secondo quanto riportato in un’analisi di Deloitte “Advancing environmental, social, and governance investing”, a livello globale, la percentuale di investitori istituzionali e retail che applicano i criteri Esg a un quarto dei loro portafogli è passato dal 48% del 2017 al 75% nel 2019. E ancora stando alle stime di Deloitte Center for Financial Services (DCFS), gli investment manager potrebbero rispondere a una crescente domanda di questa tipologia di prodotti, lanciando fino a un record di 200 nuovi fondi ESG entro il 2023, più del doppio rispetto al triennio precedente.
Presentando di recente un report sulla finanza sostenibile, anche l’Ocse ha messo nero su bianco alcuni numeri sul tema: negli ultimi dieci anni il mercato sostenibile è cresciuto rapidamente, superando alla fine del 2019 i 30.000 miliardi di dollari di asset detenuti nei cinque principali mercati mondiali (Stati Uniti, Canada, Europa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda), con un aumento di oltre il 30% rispetto al 2016. Per Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, “affinché la finanza possa essere utilizzata per il progresso ambientale, sociale o di governance, gli investitori devono disporre degli strumenti e di informazioni”.
Come si coniuga l’investimento ESG con l’utilizzo delle nuove tecnologie nel wealth management? La situazione deve essere analizzata sotto diversi punti di vista, considerando diversi elementi. C’è chi nel mondo degli investimenti esprime preoccupazione per l’allineamento con i criteri ESG che possono rappresentare un ostacolo in termini di performance. Deloitte Center for Financial Services cita, tuttavia, un recente studio secondo il quale le metriche ESG possono di fatto aiutare la ricerca dell’alpha. Di fronte a una maggiore standardizzazione delle misure che sta avanzando lentamente, l’analisi avanzata dei dati è diventata una componente essenziale dell’analisi ESG.
Le società di gestione degli investimenti possono così sfruttare l’intelligenza artificiale, come il machine learning nonché alternative data per sviluppare metriche ESG da analizzare. Se si va più in profondità nella customizzazione, le società di investimento tecnologico come ad esempio Open Invest e Ethic hanno sviluppato piattaforme che consentono agli investitori di scegliere tra temi ambientali, sociali o di governance. Gli investitori possono così personalizzare i propri portafogli. Altre società tradizionali si sono già mosse per dare vita a piattaforme private.
L’appuntamento con SIAT QuanTech. “I mercati non hanno un andamento casuale”. Questo il titolo della terza edizione della SIAT QuanTech, evento organizzato da SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica, che si terrà a Milano giovedì 29 ottobre. Manifestazione a cui prenderanno parte anche Alessandra Ceriani, DCM FSI Consulting e Robotics & Cognitive Leader di Deloitte, e il partner Alessandro Mastrantuono in un intervento dal titolo “The role of data management in the era of ESG regulatory and taxonomy revolution” in agenda dalle 17:20.
Maggiori informazioni sulla SIAT QuanTech e sulle iscrizioni sul sito https://quantech.siat.org