Assicurazioni: crollo raccolta premi e digitalizzazione, cosa è successo nel I semestre
La parola chiave è “digitalizzazione”. In un quadro caratterizzato dall‘emergenza da COVID-19, l’offerta assicurativa nel primo semestre 2020 ha dovuto velocemente riorganizzare anche la propria operatività in chiave digitale. Sono stati rivisti i processi di agenzia con l’introduzione di nuovi processi semplificati per supportare l’operatività a distanza sia in fase assuntiva (firma digitale, OTP , emissione polizze infortuni…) e per il pagamento dei premi tramite siti e app dedicate.
È questa una delle tendenze rilevate dall’Ivass in una lunga analisi sul settore assicurativo che, come di consueto, fa riferimento ai nuovi prodotti lanciati dalle imprese di assicurazione nel periodo di osservazione, con l‘obiettivo di offrire un quadro delle tendenze in atto.
L’analisi rileva il numero dei nuovi prodotti immessi sul mercato, prescindendo dal loro successo commerciale e quindi dal livello della raccolta premi ad essi associata. In questo semestre sono state anche rilevate nuove iniziative intraprese dal mercato a livello di organizzazione e di processi in risposta alle esigenze e problematiche emerse a seguito dell’emergenza connessa al COVID-19.
Crollo della raccolta premi
In generale, tra gennaio e giugno è crollata la raccolta premi. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si è registrato un calo di circa 9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da 70 a 64 miliardi.
“La flessione – ha spiegato il presidente dell’Ivass, Daniele Franco all’assemblea annuale dell’Ania – è principalmente ascrivibile al settore vita, dove la raccolta si è ridotta del 10%, da 53,1 a 47,5 miliardi. Nei mesi di luglio, agosto e settembre la raccolta del ramo vita è tornata sui valori osservati nello stesso periodo del 2019″.Nella gestione danni, secondo il presidente dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, “la raccolta premi si è ridotta del 3%, da 16,7 a 16,2 miliardi. Gli oneri per sinistri, ovvero la somma degli importi pagati o messi a riserva per far fronte ai sinistri, sono diminuiti del 9%, da 14,4 a 13,1 miliardi”.
L’incidenza dei costi per sinistri e spese di gestione sui premi,
“il cosiddetto combined ratio che costituisce il principale indicatore per la valutazione della profittabilità delle assicurazioni danni, è sceso dal 92% del primo semestre del 2019 all’85% dello stesso periodo del 2020. Si tratta del valore più basso da quando è entrato a regime Solvency II; negli anni scorsi il rapporto aveva oscillato tra l’88% e il 93%”. “Sul miglioramento di questo indicatore – ha sottolineato Franco – hanno influito due fattori. Da un lato, i costi aggiuntivi connessi con l’emergenza epidemiologica nei segmenti di attività potenzialmente interessati (business continuity-interruption, trasporti, assistenza, tutela legale) sono risultati relativamente esigui, stante la ridotta diffusione delle polizze in essere. Dall’altro, la contrazione della sinistrosità del ramo Rc auto è stata rilevante, con un calo di circa 14 punti percentuali del relativo combined ratio, dal 100% all’86%”.
In forte calo offerta assicurativa non connessa all’emergenza COVID
Sul fronte dei nuovi prodotti e delle iniziative non direttamene connesse all’emergenza sanitaria, il mercato ha evidenziato, come anticipato, un forte rallentamento. Sono stati commercializzati solo pochi nuovi prodotti nei settori Mobilità, Casa, Salute e Cyber Risk e avviate un paio di iniziative di studio, legate alla mobilità, in chiave digitale la prima, sociale la seconda.
Le iniziative COVID-19 a tutela dei consumatori sono state molteplici e hanno riguardato vari prodotti, in particolare nei settori auto, salute, rc professionale, viaggi, polizze destinate a piccole e medie imprese e anche nel settore vita.