Economia

Coronavirus, monta la protesta dopo il Dpcm. Viminale alza livello allerta

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Si fa sempre più infuocato da Nord a Sud il clima di protesta nella maggiori città italiane contro le misure di contenimento anti-covid introdotte dal governo Conte.
Manifestazioni e cortei per contestare il semi lockdown previsto dall’ultimo dpcm, ma anche i provvedimenti  delle Regioni e dei sindaci, si registrano ovunque, e in alcune città non sono mancati momenti di tensione e anche scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Tensioni in serata nelle piazze, da Napoli a Milano a Torino, anche a Trieste e Lecce.

A Torino si sono viste scene da guerriglia urbana.  La polizia ha caricato un gruppo di persone che ha lanciato bottiglie e bombe carta contro la polizia in piazza Castello, sotto la sede della Regione Piemonte. Alcune persone hanno distrutto le vetrine di Gucci, Hermes e altri negozi in via Roma e divelto cassonetti e totem.

Le proteste hanno alimentato forti tensioni anche a Milano con lancio di molotov e traffico bloccato in corso Buenos Aires, dove un centinaio di persone, per lo più giovani ed esponenti dell’estrema destra hanno manifestato contro le restrizioni imposte dal dpcm del 24 ottobre. In serata si sono registrati anche lanci di pietre e bottiglie contro il palazzo della Regione Lombardia.

Viminale in allerta

Le crescenti tensioni sociali alimentate dalle nuove restrizioni anti Covid e le proteste di piazza che si registrano in diverse città vengono monitorate con la “massima attenzione” dal Viminale, secondo quanto riporta l’ANSA.

Che considera le manifestazioni di questi giorni un campanello d’allarme anche se si è trattato di situazioni ben connotate: chi si è reso protagonista degli scontri con le forze di polizia, in sostanza, non aveva nulla a che vedere con le categorie che in qualche modo sono state più colpite dalla crisi di questi mesi ma con ambienti che avevano il preciso scopo di provocare disordini: ultras, estremisti di destra, centri sociali, soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata.

La rabbia e la frustrazione che monta nel paese e che coinvolgono diverse categorie sociali e produttive sembrano un’ occasione perfetta per chi ha interesse ad alimentare le tensioni.
E, vista in quest’ottica, gli apparati di sicurezza non escludono che le manifestazioni annunciante per i prossimi giorni da chi è stato più colpito dai provvedimenti possano essere strumentalizziate e diventare l’occasione per provocatori e infiltrati di mettersi in mostra.

Ecco perché, dicono all’Ansa fonti qualificate degli apparati di sicurezza, “la questione dell’ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio”.
Già in questi giorni sono state messe in campo una serie di azioni preventive e in ogni caso, viene ribadito, “non saranno tollerati eccessi”.